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Lo sviluppo dei Corridoi europei nei prossimi anni

La Commissione ha definito le priorità in materia d'infrastrutture per la rete transeuropea dei trasporti fino al 2030

Lo sviluppo dei Corridoi europei nei prossimi anni

Presenta problemi comuni ad altri Corridoi (scartamento ferroviario differente in Spagna, zone congestionate) ma la sua particolarità è il lungo tunnel ferroviario della sezione Torino-Lione, probabilmente una delle tematiche più spinose dell’intera politica europea dei trasporti.

Altri punti critici, dal punto di vista ferroviario, sono la zona tra il confine italiano e sloveno e, più in generale, tutta la rete ferroviaria slovena e croata, che, pur in miglioramento, non raggiunge ancora tutti gli standard richiesti. Non sussistono invece problemi particolari per la rete stradale. Tutti i porti principali hanno buone connessioni con la rete stradale e ferroviaria, mentre solo il 20% dei principali aeroporti hanno una connessione alla rete TAV. Gli esperti hanno selezionato più di 300 progetti ancora da completare (due terzi dei quali da completarsi entro il 2030), ma come detto, la prima vera priorità è il tratto Torino-Lione, che, purtroppo, è anche il tratto più in ritardo.

Il Corridoio Reno-Alpi

Collega i porti di Rotterdam e Anversa con quello di Genova attraverso sei Paesi, fra cui la Svizzera, unico Stato non comunitario attraversato da un Corridoio. L’inclusione del Reno come via navigabile lo rende un Corridoio multimodale. La sua posizione strategica fa sì che lungo il suo asse si spostino il maggior numero di merci in Europa.

Comprende tre grandi porti, 13 grandi aeroporti e una sessantina di terminal multimodali. Lo stato delle infrastrutture è buono, sia per la rete ferroviaria, sia per quella stradale che, sommate fra loro, rappresentano circa 5.000 km di vie di comunicazione.

La rete ferroviaria è elettrificata e la velocità dei convogli merci è di minimo 100 km/ora su tutto il percorso e quasi tutti i grandi aeroporti sono collegati alla rete TAV. Sono stati individuati 175 progetti prioritari (57 in Italia), da concludersi entro il 2030. Tra i progetti più imponenti figurano sicuramente i tunnel ferroviari del Gottardo e del Monte Ceneri, in Svizzera. Come per altri Corridoi, la maggior parte degli interventi intende risolvere i problemi legati ai colli di bottiglia e all’implemento della multi modalità.

Il Corridoio Atlantico

Si sviluppa attraverso tre Stati (Portogallo, Spagna e Francia), collegando la zona occidentale della penisola iberica con il Nord e l’Est della Francia.

È un Corridoio essenzialmente ferroviario e marittimo, ma presenta anche tratti stradali e di vie navigabili interne. La rete ferroviaria presenta ancora dei tratti non elettrificati in Portogallo e in Spagna e esiste una differenza di scartamento fra le ferrovie francesi e quelle iberiche (che utilizzano uno scartamento di 1.668 mm). Questi problemi creano ovviamente dei rallentamenti e impediscono la piena realizzazione del Corridoio. Sono stati identificati circa 250 progetti (quasi la metà riguardano il trasporto ferroviario), 165 dei quali devono essere completati entro il 2030.

Il Corridoio Reno-Danubio

Collega le zona di Strasburgo/Francoforte sul Meno al Mar Nero, attraverso il Sud della Germania, l’Austria, l’Ungheria e la Romania. Basato principalmente sulle vie navigabili interne, necessita di una grande intermodalità dei metodi di trasporto. Sono stati selezionati 337 progetti prioritari, tre quarti dei quali dovranno essere completati entro il 2030.

Esistono poi delle problematiche comuni a tutti i nove Corridoi, le più importanti delle quali sono la messa in opera del sistema di sicurezza ferroviario ERTMS (carente o addirittura ancora assente in più della metà dei tratti ferroviari) e una certa armonizzazione degli standard per quanto riguarda, ad esempio, la lunghezza massima autorizzata dei treni merci o delle chiatte, la messa in opera del sistema RIS (River information Service) o le infrastrutture stradali in favore del rifornimento in carburanti alternativi.