Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

La rete stradale in Europa e nel mondo: confronti Italia-Spagna

L'ampio e complicato quadro delle infrastrutture: l'estensione delle reti, i volumi di traffico, i pedaggi, l'incidentalità e i costi di manutenzione; non ultimo, il ruolo degli Enti proprietari

La rete stradale in Europa e nel mondo: confronti Italia-Spagna

Statistiche mondiali sugli incidenti stradali del 2009 indicavano per la Spagna 152 decessi all’anno per milione di abitanti, quando in Italia si avevano 150 decessi/anno per milione di abitanti.

Immagini

  • La copertina del rapporto “The Global Competitiviness Report 2011-2012” presentato al World Economic Forum
    article_318-img_622
    La copertina del rapporto “The Global Competitiviness Report 2011-2012” presentato al World Economic Forum
  • Una strada del centro di Macao: Rua da Felicidade
    article_318-img_623
    Una strada del centro di Macao: Rua da Felicidade
  • Le autostrade in Spagna: in colore blu quelle in esercizio, in grigio quelle in progetto
    article_318-img_624
    Le autostrade in Spagna: in colore blu quelle in esercizio, in grigio quelle in progetto

La recente enfasi mostrata da alcuni Media sulla drastica riduzione dell’incidentalità nella Nazione iberica ha determinato necessariamente un approfondimento.

Quando si analizzano i dati, è bene osservarli in un’ottica che nulla escluda partendo dalla rete stradale che, unitamente alla popolazione insediata, caratterizza numerosi indicatori legati ai veicoli e agli incidenti stradali.

Si presenta qui il primo di una serie di articoli volti a sistematizzare il complesso quadro delle infrastrutture nel mondo: si affronteranno tematiche relative all’estensione delle reti, ai volumi di traffico, ai pedaggi, all’incidentalità.

Non vi sono moltissimi studi comparativi completi al riguardo: i pochi esistenti sono sovente stilati da Organismi fortemente specializzati in altri settori ma del tutto approssimativi per quanto riguarda le tematiche del settore infrastrutturale e dei trasporti, e pertanto presentano palesi errori o interpretazioni errate.

Statistiche e comunicazione

Per quanto riguarda la rete stradale, si afferma che – a livello mondiale – vi siano oltre 80 milioni di km di strade (55% urbane e 45% extraurbane) ma in molti Paesi i dati sono approssimativi, irreperibili, aggiornati soltanto per alcune tratte.

Nell’anno 2007 la stima relativa all’estensione della rete autostradale europea era prossima ai 72.400 km, di cui 65.431 km di autostrade; però, quelle che le statistiche mondiali definiscono “highway” possono essere sì così denominate ma non sono tutte autostrade.

Molte di quelle statistiche ufficiali riportate dai media (incluse importanti Testate italiane) come “veritiere” si basano su analisi del tutto approssimative, false o incomplete.

Analisi svolte da Tecnici del mondo della finanza che, non essendo Ingegneri del ramo trasporti, riportano i dati senza alcuna verifica preventiva. Vero è che occorre vigilare, poiché “la comunicazione è decisamente importante”.

Lo spunto per un controllo sistematico dei dati al settore dei trasporti e delle infrastrutture è scaturito da due fattori concomitanti; un caso – potremmo dire – che ha fatto risuonare una sorta di campanello di allarme: come se qualcuno stesse giocando contro l’Europa e contro l’Italia in particolare.

Sono piccole cose, ma indicano una tendenza. Tendenza all’esagerazione, senza voler parlare di palese mistificazione, oppure – cosa forse ancora più triste – banale incompetenza degli estensori. Comunque, quando la finanza si interessa troppo di temi che non le sono propri, le ricadute sono macroscopiche e vanno a discapito della sicurezza, degli investimenti e delle scelte strategiche.

Nel rapporto presentato al World Economic Forum il nostro Paese è stato collocato in 81a posizione in relazione al parametro “Qualità delle infrastrutture portuali”, classifica mondiale stilata valutando 142 Paesi nel mondo: ottantunesimi su centoquarantadue: un risultato incredibile. Ma non stupiva tanto il collocamento italiano in 81a posizione quanto osservare i porti della Svizzera e del Lussemburgo in 14a.

Quando si leggono assurdità di questo tipo, assurdità che poi comunque vengono riprese ed enfatizzate dai Media di tutto il mondo, si assume quello che potremmo definire un atteggiamento più critico e si iniziano ad osservare meglio tutti i documenti. E grande è stato lo stupore nello scorgere un’altra classifica, stilata da un importante Ente di governo statunitense, che indica per Macao un numero di “highway” (413 km) statisticamente superiore – se raffrontato alla superficie – a quello presente in Italia (487.700 km) o in Spagna (681.000 km). Non si può sapere se l’errore per Macao sia stato di semplice traduzione e quindi siano state classificate come “roadway” quelle che non sono altro che semplici strade urbane pedonali fatto sta che, anche in questa classifica, il nostro Paese, risulta pesantemente penalizzato.

Il confronto Spagna-Italia: rete stradale e incidenti

Per la Spagna, se ci si attiene a quanto riportato nell’Annuario Statistico 2010 la rete autostradale iberica, composta da Autopistas e Autovias, è pari a 3.632 km.

Da quali analisi e da quali studi deriva il tanto diffuso dato relativo agli oltre 13.000 km di rete autostradale spagnola se anche il rapporto AISCAT 2010 riporta per la Spagna il dato di 3.365,5 km di autostrade?

La spiegazione è da ricercarsi nel Decreto che il Governo spagnolo ha promulgato e che ha sostanzialmente modificato la denominazione delle strade: “Si modifica la nomenclatura e il catalogo della rete stradale nazionale, in relazione alle autostrade o superstrade esistenti…). Ed unitamente a questo è possibile che forse alcuni si fidino un po’ troppo dei dati riportati su wikipedia e cadano conseguentemente in errore. Errori in cui non sono certo caduti gli esperti dell’AIPCR che hanno correttamente definito la “nuova rete autostradale” come “vías de gran capacidad (autopistas de peaje, autopistas libres y autovías) ovvero “rete a grande capacità”.