Reti di trasporto efficienti sono essenziali per la competitività delle nostre economie. Il successo del mercato interno europeo e una mobilità sostenibile poggiano in ampia misura sulla disponibilità e sul funzionamento efficiente di un’adeguata rete stradale (si veda “S&A” n° 128 Marzo/Aprile 2018 e http://www.stradeeautostrade.it/incontri-e-interviste/fabrizio-palenzona-luomo-che-sussurra-alle-concessionarie/).
I diversi sistemi europei di telepedaggio stradale introdotti a livello locale e nazionale dai primi anni Novanta in poi non erano, e in generale ancora non sono, interoperabili, il che obbliga i conducenti ad avere a bordo numerosi dispositivi elettronici per poter usare i diversi sistemi che incontrano lungo il loro percorso.
Sin dal 2004, con la Direttiva 2004/52/CE, seguita dalla Decisione 2009/750/CE, la Commissione Europea si è attivata per mettere in opera un sistema che permetta agli utenti della strada di pagare i pedaggi in tutta Europa con un unico dispositivo.
La Direttiva prevede l’istituzione del “servizio europeo di telepedaggio” (European Electronic Toll Service, EETS nell’acronimo inglese, SET in quello italiano) che si estende a tutte le reti stradali e le infrastrutture a pedaggio dell’Unione nelle quali l’uso delle stesse è confermato per via elettronica tramite un’apparecchiatura di bordo e definisce le soluzioni tecnologiche consentite per effettuare le operazioni di pagamento elettronico dei pedaggi, vale a dire tecnologia a microonde a 5,8 GHz e sistema di localizzazione satellitare associato a un sistema di comunicazioni mobili.