A prima vista, il Raptor potrebbe sembrare un semplice autoarticolato di lunghezza complessiva 13 m, ma all’interno del proprio rimorchio racchiude invece una tecnologia all’avanguardia in grado di raccogliere dati relativi allo stato della pavimentazione mentre si muove alla velocità del traffico.
La tecnologia utilizzata è stata sviluppata nell’ambito di un progetto avviato nel 2011 dall’Azienda danese Dynatest Denmark A/S, in associazione con l’Università Tecnica della Danimarca (DTU) e l’Università di Pisa.
Lo sviluppo è stato successivamente portato avanti nel 2016 con un nuovo progetto chiamato AWAPAVE “Advanced and Widely Available PAVement assessment tools for infrastructure Evaluation”, tra i cui membri fanno parte anche il Comune di Firenze, il Comune di Copenaghen e i Dipartimenti dei Trasporti della Florida e dell’Indiana.
Le prime misurazioni del Raptor in Italia sono state effettuate nelle città di Firenze, Roma e Torino sulle principali arterie come strade statali, provinciali e regionali. In aggiunta, alcune misurazioni sono state svolte anche sulla variante di Canali, importante snodo nella provincia di Reggio Emilia, e in particolare nei tratti realizzati con asfalti modificati con polverino di gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso (PFU).