Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

EN-13108-1: La marcatura CE dei conglomerati bituminosi

EN-13108-1: La marcatura CE dei conglomerati bituminosi

Lo sviluppo della nuova famiglia di Norme UNI EN 13108 nella prima metà degli anni 2000 e l’approvazione della Marcatura CE per i conglomerati bituminosi nel 2008 hanno cambiato rapidamente lo scenario della produzione di conglomerato in Italia e in Europa.

Immagini

  • marcatura
    article_4365-img_1323
  • marcatura
    article_4365-img_1324
  • marcatura
    article_4365-img_1325

La Marcatura CE, divenuta obbligatoria da Marzo 2008, prevede che ogni conglomerato bituminoso immesso sul mercato sia fornito con un “Certificato CE” che contenga tutti i requisiti della miscela, verificato da un ente notificato. La Marcatura CE si articola in due differenti fasi: una prima fase in cui il produttore dovrà eseguire la “tipizzazione” (type testing) delle sue miscele, definendo quindi una serie di parametri che caratterizzano la miscela, seguita da una seconda fase di “controllo di produzione” (factory production control), in cui il produttore deve garantire la costanza di questi requisiti nel tempo tramite una serie di prove di controllo, la cui frequenza è determinata dalla qualità delle prove stesse (maggiori “non conformità” della miscela determinano una maggiore frequenza dei controlli).

Intervista a Flavio Galli, General Manager Operations di Controls Group

I requisiti del conglomerato bituminoso sono contenuti nella famiglia di Norme UNI EN 13108, che è articolato in sette diverse Norme (Parte da 1 a 7) per ogni tipologia di prodotto (conglomerato bituminoso a caldo, asfalto drenante, asfalto colato e così via).

In particolare le caratteristiche del conglomerato bituminoso a caldo sono contenute nella Norma UNI EN 13108-1, di sicuro la più ampia e articolata: la Norma infatti prevede due procedure alternative per la caratterizzazione del materiale.

La prima è la procedura “empirica”, che prevede una caratterizzazione del materiale secondo della sua ricetta, di una serie di proprietà determinate sui suoi materiali componenti e l’aggiunta di alcuni requisiti fondamentali. Un esempio di queste prove sono il contenuto di bitume, da determinare con l’analizzatore automatico del bitume (Controls 75-B0008 Bitumax) e la determinazione dei vuoti con pressa giratoria (Controls 76-B0252/E ICT-250).

La seconda è la procedura “fondamentale”, basata sulla caratterizzazione del conglomerato secondo una serie di prove prestazionali sul materiale stesso, quindi con maggiore libertà sulla progettazione della miscela. Un esempio di queste prove è dato dalla rigidezza, dalla deformazione permanente in cella triassiale e dalla resistenza alla fatica.

Entrambe le procedure si basano inoltre su una serie di prove “generali” comuni, quali la prova di sensibilità all’acqua tramite trazione indiretta (Controls 76-B0038/CB) e soprattutto la prova di ormaiamento per la determinazione della deformazione permanente, da eseguire con la macchina “wheel tracker” (Controls 77-B3502 Dyna-Track) su provini compattati con il compattatore a rullo (Controls 77-B3602 Dyna-Comp).

L’attuale Norma UNI EN 13108, approvata nel 2006, non prevede differenze di applicazioni fra i due differenti metodi ma si limita ad auspicare un graduale passaggio al metodo “fondamentale” una volta che i produttori avranno acquisito una maggiore esperienza sui metodi di prova prestazionali, legati a tecnologie di prova più recenti rispetto alle metodologie tradizionali ed “empiriche”.