I tecnici della società, in particolare geologi ed ingegneri, sono sempre più consapevoli della potenzialità del dato satellitare e si va verso una specializzazione ancor più approfondita nella gestione delle informazioni che questo può dare. Lo “sguardo dallo spazio” attualmente fornisce infatti ai tecnici dotati di specifiche competenze la possibilità di monitorare, laddove possibile, spostamenti del terreno anche di minima entità, indirizzandone le valutazioni in maniera significativa.
L’utilizzo del dato satellitare, quindi, sta diventando di fondamentale importanza per la gestione della rete infrastrutturale. Un’analisi satellitare di un versante, ad esempio, permette di fornire un primo e fondamentale esame, ricostruirne i movimenti del passato, formulare delle ipotesi preliminari fondate sui movimenti potenziali e indirizzare i tecnici su sistemi di monitoraggio a terra mirati, diminuendo i fattori di rischio e di conseguenza i costi, con scelte progettuali adeguate.
È da sottolineare che questa tecnologia non può, né deve sostituire il rilevamento geologico, geostrutturale e geomorfologico a varie scale, strumento indispensabile per collocare e interpretare adeguatamente i dati temporali di spostamento. Purtroppo, l’importante e recente sviluppo delle tecniche di acquisizione da remoto sta contribuendo alla diminuzione dell’utilizzo di questa essenziale disciplina per la definizione dei modelli geologici di riferimento posti alla base di progettazioni a vario livello.
L’impegno di Anas
In un contesto ambientale sempre più influenzato dal dissesto idrogeologico, dagli eventi meteorologici estremi e dalle trasformazioni antropiche, diventa cruciale adottare strumenti avanzati per mitigare gli effetti sulle infrastrutture viarie. Anas, gestore di circa 32mila km di strade e autostrade, ha già da tempo adottato tecniche di osservazione della Terra a supporto di tutte le fasi progettuali e manutentive, in particolare l’analisi interferometrica da satellite, essendo in grado di ricostruire, su vasta area, i movimenti del terreno con precisione millimetrica, senza l’ausilio di strumenti a terra.
L’Italia, attraverso Anas, è il Paese che in Europa utilizza di più il dato satellitare nel settore dell’infrastruttura stradale. Se ne fa uso la prima volta nel 2005, per la progettazione di un macrolotto della A2 “Autostrada del Mediterraneo”. Fino al 2018 l’utilizzo rimane occasionale, relegato ai contesti più complessi. Ma fra il 2019 e 2020 avviene un passaggio fondamentale: con la definizione degli accordi quadro per il monitoraggio geotecnico-strutturale e l’aggiornamento del CSA Norme Tecniche, l’utilizzo del dato interferometrico satellitare trova finalmente il suo spazio nelle procedure interne e, progressivamente, viene inserito nelle analisi di routine, per progetti interni ed esterni. Tali analisi raggiungono poi un maggior dettaglio a partire dal 2023, grazie alla disponibilità dei dati del progetto europeo Copernicus EGMS.
L’utilizzo non passa inosservato agli occhi dell’Europa. Nel 2017 Anas è coinvolta come Primary User in un importante studio di settore, realizzato da EARSC (European Association of Remote Sensing Companies) e commissionato da ESA (European Space Agency), volto ad indagare l’utilizzo dei dati della costellazione Sentinel in ambito infrastrutturale stradale. Tale indagine porta, nel 2022 nell’ambito del SeBS (Sentinels Benefit Study) alla pubblicazione del Rapporto: “Highways Management in Italy”, di cui ANAS è coautore. A seguito di questo importante risultato, Anas viene invitata al Sentinel Benefits Study Workshop edizione online 2024.
Il Workshop, di livello europeo, vede partecipare, nella sezione Road Infrastructure Management, anche Norvegia e Portogallo come primary users del dato satellitare applicato alle infrastrutture stradali. Lo scopo è quello di confrontare le modalità di utilizzo, l’interesse e gli sviluppi che stanno affrontando le aziende coinvolte nell’utilizzo del dato satellitare.
L’azienda ha presentato l’intervento “Anas Experience with satellite application”, una sintesi sull’utilizzo del dato satellitare in azienda, tra crescita della consapevolezza interna, casi di studio e progetti futuri, soffermandosi sul tema del monitoraggio come prevenzione del rischio, passando per la possibile applicazione del dato alla manutenzione programmata della rete.
Il lavoro viene apprezzato da parte del chairman, General Secretary di EARSC, Geoff Sawyer. Il workshop pone l’attenzione sull’importanza del dato satellitare anche in altri settori: oltre alla sezione dedicata al Road Infrastructure Management vengono presentate anche quelle dedicate al Forest Management e Lake Water Quality Monitoring, a testimonianza della trasversalità di utilizzo del dato.
Il progetto Iride
Il Paese sta investendo in maniera significativa nello sviluppo di sistemi innovativi. Nel dicembre 2021 il governo italiano, con il supporto delle risorse del PNRR, ha affidato all’ESA con il supporto dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) l’incarico di sviluppare il sistema Iride.
Il progetto, il cui completamento è previsto entro il 2026 e che nasce come iniziativa del governo italiano, è ad oggi uno dei più importanti programmi spaziali satellitari europei di osservazione della Terra. Si basa su un sistema end – to- end, costituito da una costellazione di satelliti LEO (Low Earth Orbit) che ne rappresentano l’Upstream Segment, da un’infrastruttura a terra, il Downstream Segment, e dai servizi, Service Segment destinati alla pubblica amministrazione. Basata su una serie di tecnologie differenti, fornite da diversi satelliti, Iride aprirà nuovi scenari nell’ambito dell’Earth Observation.
La “Costellazione di Costellazioni”, così può essere definita, fornirà nuovi strumenti di monitoraggio in otto macro-servizi: monitoraggio marino e costiero, qualità dell’aria, ground motion, clima, copertura del suolo, risorse idriche e gestione delle emergenze, supportando la Protezione Civile, ma anche altre amministrazioni e aziende, nella valutazione del rischio geomorfologico, nell’osservazione delle conseguenze indotte dal cambiamento climatico sul pianeta nonché nel monitoraggio infrastrutturale e delle strutture strategiche.
Nell’ambito del Progetto Iride, Anas è coinvolta in qualità di Pilot User, ovvero è stata identificata come una delle aziende che, utilizzando il dato satellitare in maniera sistematica nella linea di progetto, può fornire riscontri per lo sviluppo della piattaforma di gestione e utilizzo del dato che i satelliti forniranno in maniera continuativa.
Il caso Palizzi
Nel caso del completamento della S.S. 106 “Jonica” – variante all’abitato di Palizzi, le informazioni provenienti dal satellite sono state cruciali fin dalla progettazione definitiva, per simulare come il progetto si dovesse innestare nel contesto ambientale e idrogeologico. Sono state stimate con precisione millimetrica le serie storiche di spostamento degli ultimi dieci anni che hanno influito lungo l’intera opera.
Nel II° stralcio funzionale del progetto, dal km 49+485 al km 51+750, Anas ha dovuto affrontare la sfida di comprendere i rilevanti fenomeni gravitativi che impattano l’asset stradale nell’area del cantiere e garantire la sicurezza e la stabilità delle infrastrutture e del personale durante le fasi di costruzione. Questo ha richiesto una valutazione approfondita dei movimenti superficiali del terreno, valutandone la variazione nel tempo e consentendo l’individuazione in anticipo, al fine di prevenire i rischi connessi.
Per rispondere a queste esigenze, l’azienda ha definito un piano di monitoraggio delle aree in frana interessate dal tunnelling. La soluzione adottata è stata Rheticus® Safeway, un servizio di monitoraggio satellitare delle infrastrutture viarie fornito da Planetek Italia, che Anas ha integrato nei suoi processi operativi a partire da luglio 2019, subito dopo il completamento dei lavori di riprofilatura degli imbocchi delle gallerie interessati da fenomeni gravitativi e durante le operazioni di scavo.
Rheticus® Safeway è dotato di un sistema di notifica automatica periodica che a ogni aggiornamento del dato è in grado di segnalare ogni singola variazione cinematica nell’area di scavo superiore ad una certa soglia prestabilita. In aggiunta, per migliorare il monitoraggio nelle aree di scavo caratterizzate da una limitata copertura spaziale di punti di misura naturali (PS/DS), sono stati installati 18 riflettori artificiali (Corner Reflector) che hanno permesso di ottenere misure specifiche sulle aree interessate dallo scavo delle gallerie, permettendo la verifica e identificazione tempestiva di eventuali movimenti indotti dagli scavi.
L’utilizzo di Rheticus® Safeway ha permesso di avere un valido sistema di monitoraggio preliminare all’esecuzione dei lavori nonché a supporto dell’esecuzione lavori, consentendo di gestire proattivamente le azioni da porre in essere durante il corso dei lavori, unendo le capacità della sensoristica da terra alle informazioni provenienti dal satellite, ottimizzando quindi le risorse provenienti tra diverse soluzioni complementari.
La soluzione Rheticus® Safeway ha inoltre collaborato all’interpretazione dei fenomeni che insistono sulle infrastrutture, di monitorarne i potenziali rischi e di individuarne le cause durante le fasi di progettazione ed esecuzione dell’opera. La collaborazione tra Anas e Provider ha beneficiato della vasta esperienza nell’adeguare i contenuti informativi basati su dati satellitari alle esigenze operative di monitoraggio di infrastrutture viarie. Il progetto ha affiancato alla fornitura della tecnologia un supporto formativo costante al personale Anas, che ha così maturato una competenza applicativa da estendere ad altre aree oggetto di intervento.
Conclusioni
Il territorio italiano è straordinario dal punto di vista delle sue peculiarità geologiche e morfologiche, che lo rendono “vivo” e mutevole nel tempo. Bacini intramontani stretti, catene montuose geologicamente giovani caratterizzate da un’elevata sismicità, un’elevatissima densità di popolazione e in un’area affetta da forte riscaldamento globale; tutto questo comporta però elevati fattori di rischio per le strutture e infrastrutture, con possibili conseguenze per la vita umana.
Anas cerca di rendersi interprete delle innovazioni tecnologiche in via di sviluppo, nella progettazione e gestione delle infrastrutture, cercando di applicare, oltre i sistemi a terra, anche i dati provenienti dallo spazio. Il confronto fra Paesi europei conferma quindi le competenze, l’attenzione e la sensibilità del proprio personale tecnico al tema del rischio geologico.
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