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Il collegamento di pozzi drenanti: la prima TOC

Trevi SpA affronta la trivellazione direzionata controllata, una tecnologia flessibile per risultati precisi, anche in termini di velocità di applicazione e potenza

Il collegamento di pozzi drenanti: la prima TOC

Nell’ambito dei lavori di adeguamento a tre corsie del Grande Raccordo Anulare di Roma, è stato progettato e completato un sistema di controllo, mantenibile nel tempo, del livello di falda del versante prospiciente la nuova galleria Cassia.

Immagini

  •  La capsula per le microperforazioni da palo-pozzo D 1.200 mm
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     La capsula per le microperforazioni da palo-pozzo D 1.200 mm
  •  L’esecuzione di perforazioni dal pozzo di medio diametro con una perforatrice PSM
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     L’esecuzione di perforazioni dal pozzo di medio diametro con una perforatrice PSM
  • Una vista del pozzo dall’alto
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    Una vista del pozzo dall’alto
  • Un dettaglio dei pali CSP e dei dreni
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    Un dettaglio dei pali CSP e dei dreni
  • L’uscita dell’alesatore e della testa della condotta dalla parete della vasca di accumulo
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    L’uscita dell’alesatore e della testa della condotta dalla parete della vasca di accumulo

La stessa tecnica di seguito illustrata, ha consentito di evitare la realizzazione di pozzi drenanti di piccolo diametro e di conseguenza tutte le lavorazioni all’interno di essi, con notevoli benefici  in termini logistici e di sicurezza.

Quanto sopra, unitamente alla ristrettezza delle aeree di cantiere, e all’ubicazione obbligata dei pozzi di drenaggio, ha spinto i progettisti a ricorrere alla tecnica dei pali secanti (CSP) per la realizzazione di tre pozzi di grosso diametro (3,5 m), dall’interno dei quali eseguire più ordini di drenaggi orizzontali di piccolo diametro. La distanza tra i pozzi e quella dell’ultimo rispetto alla vasca di recapito, ha richiesto un sistema di perforazione direzionale per i collegamenti necessari.

Il collegamento dei pozzi: l’approdo al TDDT (Trevi Directional Drilling Technology)

Il lavoro di collegamento dei pozzi, mediante condotta da 400 mm in HDPE risultava diviso in due tranches:

  • collegamento dei tre pozzi, distanti 60 m circa l’uno dall’altro mediante un tracciato curvilineo;
  • collegamento dell’ ultimo pozzo e della vasca di raccolta, sita 153 m a valle del pozzo stesso mediante un tracciato rettilineo.

Tra le diverse tecnologie di perforazione direzionata prese in considerazione, i tecnici Trevi sono arrivati alla conclusione che il “directional drilling” fosse l’unica strada percorribile, per flessibilità di posizionamento,velocità di esecuzione ed accuratezza.

Per la geometria dell’intervento risultava tuttavia impossibile assemblare in superficie le due condotte della lunghezza necessaria (come normalmente si fa nelle TOC).

Per risolvere il problema, Trevi – che da anni impiega la tecnologia delle perforazioni direzionali per applicazioni geotecniche (TDDT: Trevi Directional Drilling Technology) – ha progettato un sistema di giunzione rapido della tubazione che garantisse, al contempo, la resistenza necessaria.

La macchina perforatrice designata per le operazioni di perforazione e di tiro della condotta è stata una Soilmec SM 21, particolarmente flessibile dal punto di vista del posizionamento e munita dei valori di tiro/spinta e coppia necessari.

L’accuratezza richiesta nel rispettare le pendenza è stata stimata essere di +/−0,1° mentre quella necessaria affinché l’ingresso nel pozzo garantisse l’agevole montaggio delle barre da 3 m, è stata valutata essere di +/−0,2 m nel posizionamento e di +/−1° nella direzione di entrata.

Il sistema di direzionamento scelto,per entrambe le tratte, è stato il Paratrack®, referenziato ad un campo magnetico artificiale posto in superficie.

Lo svolgimento delle lavorazioni

La tratta 2 è stata completata in circa quattro giorni netti di lavoro. Questa parte del lavoro non ha presentato particolari problemi vista la semplicità geometrica del foro e la possibilità durante il tiro della condotta,di avere il foro sempre pieno di fango, grazie all’utilizzo di un preventer a premistoppa. Il completamento della tratta 1 si è rivelato molto più complicato per la doppia deviazione (altimetrica e planimetrica) richiesta, per la maggior lunghezza e per la presenza di argille sensitive, che durante il tiro della condotta hanno costretto gli operatori a ricorrere all’uso di schiumogeni e additivi specifici

L’intersezione dei pozzi, i carotaggi e l’assemblaggio della condotta

Ogni pozzo è stato intercettato con precisione di posizionamento inferiore ai 7 cm, indispensabile per garantire l’entrata della punta nei fori precedentemente preparati mediante carotaggio delle pareti dei pozzi.

Conclusioni

Grazie all’accuratezza del progetto e alla validità delle soluzioni tecniche adottate, è stata confermata l’affidabilità di una tecnologia innovativa per il drenaggio profondo di pendii ed aree soggette a rischio di frana.
Le lavorazioni sono state oggetto di verifica ispettiva da parte dell’ICIC che ha rilasciato a Trevi spa la certificazione integrata per “Lavori in Spazio Confinato” per realizzazione opere di presa e di drenaggio nei pozzi in  conformità alle norme ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001.