La Val di Chienti ci accoglie con una giornata di sole che ha ben poco di invernale. Il termometro segna 17 °C quando, superata l’ultima galleria del tratto aperto al traffico nel Dicembre 2009, la Superstrada S.S. 77 var termina sulla rotatoria Pontelatrave e ci immette sulla sede storica della Statale della Val di Chienti: il tratto che sarà inaugurato, infatti, non è consequenziale all’esistente. Percorso un breve tratto della S.S. 77, ammirando i viadotti Chienti del Sublotto 1.2, per cui è stata adottata la tipologia di getto della soletta con carro casserante (si veda “S&A” n° 106), giungiamo allo svincolo di Serravalle di Chienti, sede dell’evento inaugurale.
La cerimonia per l’apertura al traffico dei 9,1 km del tratto Serravalle di Chienti-Colfiorito, svoltasi all’interno della canna Nord della galleria Bavareto, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei Presidenti della Regione Umbria Catiuscia Marini e della Regione Marche Gian Mario Spacca, dei Presidenti della Provincia di Perugia Nando Mismetti e della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, del Presidente dell’ANAS Pietro Ciucci nonché di Guido Perosino e di Eutimio Mucilli, rispettivamente Presidente e AD di Quadrilatero Marche-Umbria SpA (si veda “S&A” n° 105).
Il tracciato
Dopo il taglio del nastro, abbiamo potuto percorrere in anteprima il nuovo segmento del Quadrilatero, preso in carico dall’ANAS al termine dell’inaugurazione. Losvincolo di Serravalle di Chienti è caratterizzato da due brevi viadotti (Bavareto e Serravalle, ambedue di 58 m), che consentono all’asse principale di superare le rampe di svincolo. Lasciata alle spalle la galleria Bavareto (1.712 m), che seppur terminata sarà aperta al traffico con il completamento del tratto Serravalle-Muccia-Pontelatrave, la nuova S.S. 77 si immette nella galleria Serravalle (2×1.342 m) dirigendosi verso Sud-Ovest.
Notiamo subito che nel tratto funzionale la velocità massima è stata imposta a 90 km/ora, mentre a regime sarà di 110 km/ora. Un breve tratto in rilevato, sapientemente utilizzato in direzione di Civitanova Marche per la riduzione di carreggiata da due a una corsia, finché vigerà l’uscita obbligatoria a Serravalle, conduce alla successiva galleria Varano (3.471-3.460 m), la più lunga di questo lato del Quadrilatero e attualmente anche la più lunga interamente compresa nelle Marche, dato che il tunnel San Benedetto (4.490 m), sulla S.S. 685, ripartisce la sua estesa tra Marche e Umbria.
All’uscita del tunnel, la Superstrada – formalmente strada extraurbana principale di tipo B, con 2+2 corsie di marcia di 3,75 m, banchina in destra di 1,75 m e in sinistra di 0,5 m e spartitraffico centrale – rimane in quota sulle pendici della Piana di Colfiorito, attraversando una serie di gallerie artificiali: dapprima la San Vincenzo (2×180 m), e quindi le gallerie Taverne 2 (2×130 m) e Taverne 1 (2×300 m), descrivendo un’ampia curva verso destra (R > 1.100 m).
Nei tratti all’aperto spiccano numerose dune in terra (sia lateralmente sia sullo spartitraffico), verosimilmente realizzate con parte dello smarino dei tunnel, che consentono un migliore inserimentoambientale e paesaggistico nonché l’abbattimento delle emissioni acustiche. Dopo 9,1 km, si giunge infine allo svincolo di Colfiorito, a cavallo del confine umbro-marchigianoe caratterizzato dal viadotto Rio Cesi (170 m), dove termina il tratto funzionale.
Le caratteristiche salienti
Il valore economico del tratto inaugurato, che fa parte del Maxilotto 1 dei lavori, è pari a circa 218 milioni di Euro, mentre per l’intera sezione Foligno-Pontelatrave, di oltre 35 km, l’investimento è pari a 1.140.000.000 di Euro. A Gennaio le opere, realizzate in linea con la più recente Normativa tecnica antisismica, avevano raggiunto un avanzamento di oltre il 94% delle prestazioni contrattuali e tutti i lavori sarannocompletati nella prima metà del 2015.
Nelle tre principali gallerie visitate (Serravalle, Varano e Bavareto) abbiamo avuto modo di apprezzare la pavimentazione in calcestruzzo, una premiere su di una tratta così estesa dopo l’applicazione nella galleria Laives, in provincia di Bolzano (si vedano “S&A” n° 103 e n° 109).
Il Contraente Generale Val di Chienti ScpA, Società di progetto costituita da Strabag AG (Mandataria), Cooperativa Muratori & Cementisti CMC, Grandi Lavori Fincosit e Consorzio Stabile Centritalia, aveva infatti proposto come variante migliorativaal progetto posto a base di gara la sostituzione della pavimentazionein conglomerato bituminoso con quella in calcestruzzonelle gallerie di estesa superiore al chilometro.
I vantaggidi tale scelta possono essere così sintetizzati:
- maggiore durabilità (superiore ai 30 anni);
- minori costi complessivi di manutenzione: a fronte di un investimentoiniziale maggiore rispetto alla pavimentazione tradizionale, le prime attività manutentive per una pavimentazionein calcestruzzo sono generalmente attese dopo diecianni dalla posa in opera, tempistiche verosimilmente prolungabili in virtù del fatto che le gallerie siano un ambienteprotetto dalle condizioni climatiche;
- risparmio energetico: la colorazione chiara della pavimentazione, avendo un elevato indice di riflessione, consente di ridurre l’illuminazione artificiale in galleria con conseguenti minor costi d’installazione, di manutenzione e di consumo energetico, aumentando nel contempo la sicurezza per gli utentidella strada poiché migliora la visibilità in galleria;
- resistenza al fuoco: al contrario del bitume delle pavimentazioni tradizionali, che a temperature intorno ai 500 °C prendefuoco (contribuendo ad incrementare l’incendio) ed emette gas tossici, il calcestruzzo è incombustibile e, in caso di incendio, non emette sostanze nocive. Inoltre, il calcestruzzo ha il vantaggio di non deformarsi alle alte temperature edi non perdere le caratteristiche meccaniche, consentendo il transito sulla pavimentazione dei mezzi di soccorso;
- sostenibilità ambientale: oltre ai risparmi energetici già citati, e al fatto che a una minor manutenzione corrisponda un risparmio di materiali utilizzati, il calcestruzzo ridurrebbe il rumore da rotolamento degli pneumatici fino a –3 dB(A); inoltre, è riutilizzabile al termine della vita utile come inerte.
Le gallerie con estese superiori ai 1.000 m sull’intera tratta Foligno-Pontelatrave sono dieci, per una lunghezza complessiva, considerate le due canne, di circa 38,7 km. Il calcestruzzo per la pavimentazione è stato però utilizzato su circa 34,4 km, dato che a ogni imbocco (in ingresso e inegresso per ognuno dei due fornici) i primi 100 m sono statirealizzati in conglomerato bituminoso drenante.
Oltre all’illuminazione degli svincoli, tra le dotazioni di sicurezza(gli impianti ottemperano al D.Lgs. 264/2006, attuativo della Direttiva 2004/54/CE per la rete TEN), si segnalano la copertura radio frequenza, il telecontrollo con TVcc, pannelli a messaggio variabile, opacimetri, cavo termo-sensibile, colonnine SOS, idranti, estintori e motopompe agli imbocchi.
I tunnel più lunghi sono dotati inoltre di by-pass carrabili, interdistanziati di 900 m, e pedonali (ogni 300 m) provvisti diluogo statico sicuro (filtro pressurizzato).
Conclusioni
Sulla via del ritorno, compiendo sopralluoghi sulle tratte in via di completamento, pensiamo che se è pur vero che gli importantiritrovamenti archeologici (reperti ritenuti risalenti al 550 a.C.) hanno ritardato l’apertura completa del segmento meridionale del Quadrilatero, il tratto funzionale appena aperto al traffico, sebbene si estenda per poco più di 9 km (dalla pk 17+500 alla pk 26+600), contribuisce tuttavia fin d’ora a snellire il traffico sulla direttrice Civitanova Marche-Foligno e inauguranel contempo un anno particolarmente significativo per laviabilità umbro-marchigiana.
Il sistema Quadrilatero era stato pensato dopo i terremoti del 1997 e 1998, per favorire la rinascita dell’entroterra appenninico(infatti in origine venne definito “Quadrilatero del terremoto”) colpito da sismi fino a 6.1 di magnitudo: a distanza di 17 anni, entreranno in esercizio i segmenti Foligno-Pontelatrave e Pontecesimo-Foligno (per l’allaccio tra la statale Flaminia e l’asse principale della S.S. 77 Val di Chienti), che contribuiranno a un nuovo futuro di crescita socioeconomica peri territori attraversati. E renderanno il primo lato del Quadrilatero pienamente operativo.