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L’impatto socioeconomico del Megalotto 1 S.S. 106 Jonica

I lavori di ammodernamento in nuova sede del progetto Megalotto 1 della S.S. 106 Jonica, costituito dai Lotti 6, 7 e 8 nella provincia di Reggio Calabria e costituito dall’Impresa Astaldi Spa, determinano un impatto socioeconomico al Sud

L’impatto socioeconomico del Megalotto 1 S.S. 106 Jonica

La ricaduta economica su Calabria e regioni del Sud

Elaborando i dati desunti dal controllo di gestione e di contabilità analitica del C.G., nonché dalle procedure di verifica della legalità, che permettono di avere informazioni dettagliate sull’origine della spesa anche riguardo ai contratti di subaffidamento stipulati a loro volta dagli Affidatari, è stato possibile individuare il volume delle spese eseguite dai soggetti residenti in Calabria e nelle regioni del Sud in generale. È risultato che, al 31 Marzo 2014, il C.G. ha sostenuto “spese al Sud” per un importo complessivo di 255 milioni di Euro, ammontare rilevante in quanto rappresenta il 79% dell’avanzamento economico dei lavori a tale data, pari a 322 milioni, con la quota parte calabrese del 51%. Di detto importo, una parte consistente – quantificata in 82 milioni – è rappresentata dalle forniture di materiali provenienti da Produttori del Meridione, che hanno riguardato anche tipologie ad alto valore aggiunto come quelle dei prefabbricati metallici e in c.a..

Le ricadute sull’occupazione

La ricerca sull’occupazione è stata svolta ricavando le presenze di tutto il Personale diretto ed indiretto operante sul progetto dal giornale dei lavori e dalla documentazione INAIL presentata dal C.G. e dai singoli Affidatari, e prendendo la residenza dei singoli lavoratori come parametro per determinare la distribuzione territoriale della manodopera. Sono state computate le presenze giornaliere cumulate annue del Personale nel periodo di effettiva esecuzione dei lavori, da Settembre 2007 a Marzo 2014, articolate per anno/regione di residenza per i lavoratori italiani / Stato di provenienza per i lavoratori esteri; sono stati considerati tutti i diversi soggetti operanti in cantiere (C.G., Affidatari principali e loro Subaffidatari, prestatori di servizi di pertinenza del C.G.), ricostruendo per ciascuno di essi le tabelle analitiche delle presenze.

L’importo totale delle presenze del Personale impegnato nel progetto è risultato pari a 432.210 giornate lavorative, con la seguente articolazione annuale. I dati analitici sull’occupazione espressi in giorni/uomo di presenza di Personale e aggregati in relazione alle regioni italiane e alle quattro aree principali di provenienza dei lavoratori (Sud, Nord, Centro, Nord ed estero). La ricaduta occupazionale risulta particolarmente positiva per il Sud (85,4%), riscontrandosi la quota maggiore in Calabria (58,6%), con contributi significativi anche della Sicilia (12,9%) e della Campania (11,0%), mentre risultano marginali quelli di Puglia e Basilicata. Trattasi di un consuntivo che dimostra la capacità delle regioni del Sud di fornire le risorse umane richieste per la realizzazione di opere pubbliche nel loro territorio sia in termini numerici, che in relazione ai diversi profili professionali, a copertura anche di quelli di elevata qualificazione. Il suddetto volume occupazionale, considerando il valor medio di 250 giorni lavorativi/anno, equivale a circa 1.730 presenze medie annue lavorative (a.u.) complessive, distribuite come da istogramma. Tramite lo studio si è calcolata in 2.460 a.u. l’occupazione complessiva diretta e indiretta indotta dalla costruzione del Megalotto 1 nelle regioni del Sud, ottenuta considerando:

  • 1.480 a.u. di Personale di progetto, calcolato come pro quota dei 1.730 a.u. di cui sopra;
  • 570 a.u. di Personale impiegato nelle forniture eseguite dal Sud, computando l’incidenza della manodopera in funzione delle diverse tipologie merceologiche;
  • 410 a.u. per ricaduta occupazionale indiretta di natura diffusa connessa alle spese non direttamente produttive.