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Le scelte progettuali della circonvallazione di Chienes

La S.S. 49 “della Val Pusteria”, parte integrante dell’itinerario europeo E66, è stata oggetto di sistematici miglioramenti di assetto da parte della Provincia Autonoma di Bolzano al fine di dare all’arteria stradale un livello prestazionale generale adeguato a una delle principali via di comunicazione del territorio

Le scelte progettuali della circonvallazione di Chienes
Il sistema di monitoraggio

Al fine di acquisire gli elementi necessari all’interpretazione del comportamento del terreno, delle strutture in progetto, dei manufatti esistenti nei confronti delle operazioni di scavo è stato sviluppato uno specifico piano di monitoraggio che focalizza l’attenzione sul controllo dei seguenti principali parametri:

  • tensioni, deformazioni e spostamenti nelle strutture sotterranee in costruzione;
  • deformazioni sulla superficie del suolo e in profondità;
  • spostamenti degli edifici e dei manufatti esistenti per quanto riguarda sia la galleria (sia nel momento della costruzione che per il rivestimento definitivo) sia gli edifici ricadenti nella zona di monitoraggio geotecnico (ZMG), quest’ultima estesa oltre 15 m per parte rispetto ai limiti della ZIG.

Per la galleria sono state previste stazioni di monitoraggio correnti e principali (tipo A e B) per la fase di costruzione e stazioni principali per il rivestimento definitivo (RD), oltreché stazioni per il monitoraggio superficiale (SMS) dei cedimenti indotti dallo scavo della galleria.

Le stazioni di monitoraggio principali sono state attrezzate con una strumentazione innovativa costituita da catene di convergenza automatiche per le misure di convergenza in galleria.

Tale strumentazione si presenta come una catena di nodi a conservazione di Azimut (a distanza variabile a seconda delle esigenze) in resina epossidica, uniti da cavo elettrico, per l’alimentazione e trasmissione dati, e aste cave in fibra di vetro, per la tenuta meccanica e la conservazione dell’allineamento dei nodi, aventi al loro interno sensori MEMS 3D, dotati di accelerometro, magnetometro e termometro.

La raccolta dei dati avviene per mezzo di una centralina di lettura, che interroga i sensori a intervalli di tempo regolari, tramite un cavo di collegamento. La procedura è totalmente automatica e può essere programmata in fase di installazione e modificata in qualsiasi momento.

I dati acquisiti vengono elaborati da software dedicati e presentati sia in forma 2D che 3D, oltre che la possibilità di fornire varie informazioni temporali. Il piano di monitoraggio è stato applicato secondo due livelli di approfondimento:

  • edifici ricadenti nella ZIG;
  • edifici con ubicazione esterna rispetto alla ZIG, ma ricadenti all’interno della ZMG.

Il piano prevede il controllo del bacino di subsidenza indotta, delle deformazioni e delle vibrazioni. Per queste ultime, il parametro di riferimento scelto è rappresentato dalla velocità di picco delle vibrazioni indotte in funzione della frequenza di vibrazione, i cui limiti di riferimento sono ripresi dalla Norma UNI 9916 “Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici” e dalla Normativa tedesca DIN 4150, parte 3 (1983).