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La nuova Via della Seta – seconda parte

Per concretizzare gli obiettivi del Paese, secondo la Cina lo strumento migliore è quello di realizzare una cintura economica che ripercorra le tracce della Via della Seta, comprendendo quindi anche l’Europa quale terminale occidentale

La nuova Via della Seta - seconda parte
Il Corridoio economico Cina-Asia centrale-Asia occidentale (CCWAEC)

I percorsi di questo Corridoio si snodano lungo le rotte dell’antica Via della Seta e collegano quindi la Cina alla Penisola Arabica, al Golfo Persico e al Mar Mediterraneo.

Il terminale orientale è la Provincia dello Xinjiang e i Paesi toccati sono Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan in Asia Centrale e Iran, Arabia Saudita e Turchia a occidente.

Nel Giugno del 2015, in occasione del “Third China-Central Asia Cooperation Forum” tenutosi a Shandong, è stata firmata, dalla Cina e cinque Paesi dell’Asia centrale, una dichiarazione che prevede l’impegno congiunto per la realizzazione del Corridoio.

Il Corridoio economico della penisola Cina-Indocina (CIPEC)

Il ponte terrestre che collega la Cina ai Paesi membri dell’ASEAN riveste un ruolo importantissimo nella riduzione delle tensioni territoriali del Mar Cinese Meridionale. Questo Corridoio parte dalla ricchissima area del Delta del fiume delle Perle (che rappresenta oggi il 25% dell’intero export cinese), attraversa Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Birmania, Malaysia e giunge a Singapore.

I due collegamenti principali sono la superstrada Nanchong-Guang’an e la ferrovia ad Alta Velocità Nanning-Guangzhou che giunge fino a Hanoi e Singapore.

Al momento, sono state costruite o sono ancora in costruzione nove autostrade internazionali per velocizzare gli spostamenti nell’area. In Indonesia, con il sostegno diretto della Cina, la rete stradale è stata ampliata e contemporaneamente hanno preso avvio i lavori per l’edificazione di tre ferrovie ad Alta Velocità.