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La nuova Via della Seta – seconda parte

Per concretizzare gli obiettivi del Paese, secondo la Cina lo strumento migliore è quello di realizzare una cintura economica che ripercorra le tracce della Via della Seta, comprendendo quindi anche l’Europa quale terminale occidentale

La nuova Via della Seta - seconda parte

L’avvio di investimenti e finanziamenti nella regione da parte della Cina ha permesso comunque al progetto BRI di essere accolto in modo positivo da quasi tutte le Nazioni coinvolte.

Le esigenze di molti Paesi vengono soddisfatte dalla diversificazione delle rotte di trasporto delle risorse energetiche come per esempio nel caso di Kazakistan e Turkmenistan, oppure riescono a sfruttare l’occasione per rilanciare la propria economia e orientarla verso un mercato più vasto e ricco di opportunità.

Non va dimenticato che la crescente presenza cinese è una conseguenza della diminuzione del coinvolgimento di Stati Uniti e Russia nell’area. Il flusso di investimenti come anche l’immigrazione di lavoratori cinesi nei Paesi dell’Asia Centrale hanno fatto sorgere dei dubbi sui reali obiettivi della Cina che sembra, contrariamente a quanto più volte dichiarato, voler affermare il proprio ruolo dominante sostituendosi alle potenze occidentali.

Esiste in Paesi come Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan la sensazione che la Cina stia incoraggiando l’emigrazione di forza lavoro con l’obiettivo di creare gruppi capaci di influenzare la politica dei governi dell’Asia Centrale.

Permane pure da parte degli Stati Uniti un approccio diffidente, recentemente emerso in occasione delle trattative tra Cina e Italia per l’adesione al memorandum di intesa. “Noi vediamo la Belt and Road Initiative come un’iniziativa pensata dalla Cina per l’interesse della Cina, siamo scettici sull’adesione italiana” – afferma Garret Marquis, Portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca.

Appare quindi netta l’avversione dell’Amministrazione americana per la trattativa tra Italia e Cina sull’adesione alla nuova Via della Seta. Benché la Cina si sia presentata decisa a mostrare il proprio impegno da protagonista all’interno della comunità internazionale, Xi Jinping ha sottolineato, anche in occasione di una visita a Seattle nel 2015, come il suo Paese intenderà comportarsi affinché il suo sviluppo non venga percepito come una minaccia, in primo luogo da parte degli Stati Uniti.

La situazione attuale, in seguito all’insediamento del Presidente Donald Trump alla Casa Bianca, è caratterizzata da un’imposizione incrociata di dazi doganali, le cui ripercussioni hanno un esito incerto e che viene attuata basandosi su strategie adottate all’insegna della cautela, visti gli interessi in gioco.