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La nuova Via della Seta – prima parte

Per concretizzare gli obiettivi del Paese, secondo la Cina lo strumento migliore è quello di realizzare una cintura economica che ripercorra le tracce della Via della Seta, comprendendo quindi anche l’Europa quale terminale occidentale

La nuova Via della Seta - prima parte

Lo sviluppo commerciale cinese

Il percorso seguito dalla Cina per presentarsi oggi come uno dei maggiori protagonisti globali a livello economico e politico è iniziato con l’avvio del periodo di riforme attuate nel 1978 da Deng Xiaoping.

A partire dalla morte di Mao Zedong nel 1976, l’orientamento nello sviluppo economico del Paese è cambiato, portando la Cina a raggiungere tassi di crescita annui che hanno superato il 10%.

La prima fase di questo sviluppo è derivata da mutamenti interni, come una diversa organizzazione dell’agricoltura e della distribuzione della terra, per poi arrivare all’importante contributo dato dalla svolta in campo economico attraverso l’internazionalizzazione dell’economia cinese.

Il processo di riforme economiche cinesi può essere diviso in più fasi. Il primo grande cambiamento rispetto al periodo maoista basato sulle comuni è stato quello riguardante il settore agricolo. Venne introdotto, a partire dal 1978, un sistema denominato “Household responsibility system”.

La sua introduzione iniziò dapprima nelle aree più povere del Paese e prevedeva dei contratti con gli agricoltori sull’uso della terra, che restava sempre comunque soggetta a tasse e regolamentazioni severe.

Questo sistema passò progressivamente a una liberalizzazione del mercato legato alla produzione agricola, sfociando a metà degli anni Novanta in una politica completamente di mercato.

La produzione, grazie a queste riforme, subì un incremento, il reddito delle famiglie aumentò, facendo aumentare, di conseguenza, i consumi. Venne introdotto un sistema di tassazione sul profitto della produzione e si dovettero creare le prime forme di diritto sulla proprietà.