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La nuova Via della Seta – prima parte

Per concretizzare gli obiettivi del Paese, secondo la Cina lo strumento migliore è quello di realizzare una cintura economica che ripercorra le tracce della Via della Seta, comprendendo quindi anche l’Europa quale terminale occidentale

La nuova Via della Seta - prima parte

Questo periodo di forte rinascita dei traffici commerciali conobbe un rapido declino in concomitanza con la disintegrazione dell’Impero mongolo. La Via perse la sua uniformità politica, culturale ed economica, tornando a frantumarsi sotto il dominio di piccole potenze di origine principalmente nomade, che traevano guadagno dalle tasse imposte sui prodotti che attraversavano molti regni e che, di conseguenza, facevano sì che il prezzo dei prodotti crescesse a dismisura.

Nel territorio cinese, la caduta dell’Impero Mongolo ebbe come conseguenza la cacciata della Dinastia mongola degli Yuan e una forte chiusura economica che impedì l’accesso a tutti gli stranieri.

Un altro fattore che contribuì in maniera forse ancora più profonda al declino della millenaria rete di strade carovaniere che collegavano Cina e Europa fu però l’ingresso delle potenze iberiche nel commercio mondiale, attraverso l’utilizzo di nuove e molto più rapide vie marittime, aperte in seguito al raggiungimento dell’Oceano Indiano doppiando il Capo di Buona Speranza.

Nel 1492, Cristoforo Colombo raggiunse le coste del Centro America e nel 1498 Vasco Da Gama sbarcò a Calicut, sulla costa Sud-occidentale del continente indiano.

Questi due avvenimenti in particolare e la circumnavigazione del Globo, portata a termine dalle navi di Ferdinando Magellano tra il 1519 e il 1522, segnarono l’inizio dell’egemonizzazione degli oceani da parte delle potenze europee.

In pochi anni, le spedizioni commerciali portoghesi verso le Indie si fecero sempre più frequenti, fino all’instaurazione di una rotta che assicurava un collegamento annuale diretto con il Portogallo.

Questa nuova via che circumnavigava il continente africano entrò quindi in concorrenza diretta con le vie terrestri, da sempre principale modalità di collegamento tra Oriente e Occidente.

Sommando la nascita di queste nuove rotte marittime, la chiusura commerciale dell’Impero cinese e la frammentazione dei territori dell’Asia Centrale, si delinea molto bene il quadro generale che portò al quasi completo abbandono dei collegamenti via terra tra Europa ed Estremo Oriente e al conseguente decadimento di snodi commerciali un tempo importantissimi come le città di Samarcanda, Bukhara o Kashgar.