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Imprevisto geologico o errore progettuale?

L'irrevocabile (e incerta) decisione del Responsabile del Procedimento

Imprevisto geologico o errore progettuale?

Vi è quindi sempre, nella geologia, una indeterminatezza che sfugge anche alle più complete e dettagliate indagini. Questo fattore di incertezza potrà essere facilmente indagato in un’opera circoscritta e puntuale, come ad esempio la costruzione di un nuovo edificio, mentre resterà sempre oggetto di imprevedibilità nella realizzazione di un’estesa infrastruttura da eseguire nel sottosuolo o in luoghi impervi.

Il nuovo Codice degli Appalti

Pertanto, nel settore degli appalti pubblici infrastrutturali, non è sempre agevole individuare una netta linea di demarcazione tra le due categorie; non è sempre univoco catalogare un fatto come imprevedibile e inevitabile o, al contrario, prevedibile e quindi riconducibile ad una specifica colpa. Il Legislatore demanda al Responsabile del Procedimento la complessa decisione su quale percorso amministrativo intraprendere. Tuttavia, come attestato dai recenti dati dell’Autorità, tale soluzione normativa non sempre è risultata efficace ed efficiente. Essendo in corso presso gli Organi parlamentari una riscrittura globale del nuovo Codice degli Appalti, si possono proporre due principali suggerimenti per rendere più gestibili e verificabili le perizie di variante.

In primo luogo, poiché il Responsabile del Procedimento segue e coordina tutte le fasi di progettazione, affidare allo stesso valutazioni di responsabilità su errori progettuali che potrebbero investirlo direttamente può risultare problematico; tale compito dovrebbe proficuamente essere assegnato a un altro Organo tecnico, come ad esempio la Commissione di collaudo, che interviene esclusivamente nella fase realizzativa dell’appalto.

In secondo luogo, i casi tassativi che ammettono le varianti in corso d’opera dovrebbero essere integrati aggiungendo una fattispecie che possa ricomprendere situazioni riconducibili parzialmente sia a fatti imprevisti che a mancanze progettuali.

Concludendo, è sempre attuale la considerazione di Terzaghi, padre della Geotecnica: “Nelle fondazioni non vi è gloria”: del Progettista Geotecnico si parla infatti solo quanto l’esito è sfavorevole.