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Il ripristino delle opere d’arte esistenti per la valorizzazione del patrimonio ANAS

ANAS ha recentemente riorganizzato il modello di gestione della propria rete in modo da garantire un maggior presidio alle attività di esercizio delle strade e delle autostrade di propria competenza

Il ripristino delle opere d’arte esistenti per la valorizzazione del patrimonio ANAS

La standardizzazione degli interventi: la riparazione delle travi in c.a.p. a cavi scorrevoli post-tesi

Il tema della standardizzazione delle modalità di esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria delle opere d’arte ha portato alla elaborazione, oltre che dei Quaderni Tecnici, anche di un progetto tipologico di intervento per il ripristino delle travi precompresse a cavi scorrevoli post-tesi, sempre più spesso oggetto di profondi interventi di risanamento. A partire, infatti, dall’estate 2014 sono stati progettati numerosi interventi di riparazione di questa tipologia di travi, per le quali è stata avviata una campagna di indagine a livello nazionale, disciplinata – dal punto di vista tecnico – dai contenuti del Q.T. n° 3 “Modalità di definizione del piano delle indagini”. Una volta standardizzate le indagini e i risultati relativi allo stato delle travi, con particolare riguardo alle condizioni dei cavi di precompressione, si è passati alla classificazione delle difettosità riscontrate che sono state suddivise in quattro classi:

  1. classe di difettosità 1: nessun ammaloramento rilevabile nei cavi da precompressione con travi che presentano soltanto degrado superficiale e con armature lente ossidate;
  2. classe di difettosità 2: i cavi da precompressione risultano scoperti ma in buono stato di conservazione;
  3. classe di difettosità 3: i cavi da precompressione risultano scoperti e leggermente corrosi con presenza di pitting in zone limitate e una profondità delle violature inferiore a 1 mm;
  4. classe di difettosità 4: i cavi da precompressione risultano corrosi, eventualmente con fili sezionati e con detensionamento dei trefoli. A fronte delle diverse possibili difettosità, è stato redatto un progetto di riparazione che prevede la realizzazione di sei interventi tipologici suddivisi in due gruppi: interventi di riparazione ed interventi di consolidamento. Gli interventi di riparazione fronteggiano le criticità di prima e seconda classe e sono denominati R1, R2 ed R3, gli interventi di consolidamento fronteggiano le criticità di terza e quarta classe e sono denominati C1, C2 e C3. I suddetti interventi sono via via più “articolati” passando da R1 ad R3 e da C1 a C3.

Gli interventi di tipo “R” si sostanziano nella riparazione del martello inferiore delle travi ammalorate mediante l’applicazione di idonei betoncini e l’iniezione delle eventuali cavità presenti all’interno delle guaine lungo il tracciato dei cavi; gli interventi di tipo “C” si pongono l’obiettivo di recuperare le caratteristiche statiche della sezione resistente delle travi precompresse danneggiate anche mediante l’applicazione di piatti metallici di rinforzo del martello inferiore (C1) e, se necessario, mediante il ripristino della precompressione tramite l’installazione di una coppia di nuovi cavi da precompressione esterna (C2), oppure di due coppie di nuovi cavi (C3). Il progetto tipologico è arricchito con numerosi dettagli esecutivi, che trattano le diverse situazioni che si possono presentare in cantiere, in modo da poter essere facilmente adattabile ai casi specifici. Tale strumento si sta dimostrando particolarmente efficace ed ha consentito la redazione di numerosi progetti esecutivi che si stanno via via realizzando su tutto il territorio nazionale. Una volta completati gli interventi di riparazione/consolidamento, occorre prevedere l’installazione di un sistema di monitoraggio delle strutture che dia informazioni sul loro stato nel lungo periodo. Tale necessità riguarda non solo le opere sottoposte ai predetti interventi, ma tutte le opere d’arte in gestione ANAS, a partire da quelle considerate prioritarie; pertanto, al fine di sviluppare un “modello ANAS” di monitoraggio strutturale è in corso di formalizzazione uno specifico contratto di ricerca con l’ENEA.

Conclusioni

Le attività in corso dimostrano il rinnovato impegno di ANAS nella gestione della rete stradale nazionale a partire dall’attività principale, che è rappresentata proprio dalla manutenzione ricorrente e programmata del patrimonio esistente.