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Osservatorio CdS – Luglio/Agosto 2019

Un interessante approfondimento sui contenuti del Codice della Strada: il commento degli artt. 61, 62 e 63 “Sagoma e massa limite, traino dei veicoli”

Osservatorio CdS
L’inscrivibilità in curva e la fascia d’ingombro

Ogni veicolo, nel percorrere una curva, occupa uno spazio, detto “fascia di ingombro” più largo che non nella marcia in rettifilo, dove detta fascia coincide con la larghezza dei veicolo.

Pertanto, come è importante conoscere, in fase di progettazione stradale, la larghezza massima ammessa per i veicoli ai fini della determinazione della larghezza delle corsie di marcia, così è altrettanto necessario conoscere l’ingombro dei veicoli in curva per poterne prevedere gli indispensabili allargamenti.

Come è facilmente intuibile, il maggior ingombro dei veicoli in curva dipende non solo dal raggio della curva stessa, nel senso che minore è il raggio e maggiore sarà l’ingombro, ma anche dalla lunghezza del veicolo e in particolare dal passo (ovvero dalla distanza tra gli assi) e dallo sbalzo anteriore (ovvero dalla distanza tra l’asse anteriore e l’estremità anteriore del veicolo).

Nei testi di ingegneria stradale si trovano sia metodi analitici (formule) che metodi grafici per determinare l’indispensabile allargamento delle corsie stradali al variare dei raggi di curva.

Bene ha fatto, quindi, il Legislatore a preoccuparsi della inscrivibilità in curva dei veicoli e quindi della verifica che la fascia d’ingombro dei veicoli in curva non sia superiore a ben determinati valori.

Il comma 5 dell’art. 61 demanda al Regolamento la determinazione delle condizioni da soddisfare ai fini della inscrivibilità in curva dei veicoli e dei complessi di veicoli, nonché le modalità di controllo che tali condizioni siano effettivamente soddisfatte.

Nel T.U. del 1959 la verifica dell’inscrivibilità in curva era ricompresa tra le verifiche e prove di omologazione disposte dall’art. 53 ed elencate nel relativo articolo del regolamento (art. 221) che prevedeva che il veicolo o il complesso di veicoli rientrasse in una corona circolare di raggio minore di 10 m e larga 4,5 m (ovvero si faceva girare il veicolo in una curva di raggio 10 m e si verificava che il suo ingombro non superasse 4,5 m); detta corona circolare costituiva la “fascia d’ingombro” massima consentita per i veicoli: non poteva, pertanto, essere omologato un veicolo che presentasse un ingombro superiore a 4,5 m percorrendo una curva di 10 m di raggio.