Gli artt. 61, 62 e 63 sono inseriti nel Titolo III del Codice della Strada e determinano la sagoma, la massa limite dei veicoli, nonché le condizioni per il traino.
Le disposizioni stabilite in detti articoli non si applicano ai velocipedi, ai ciclomotori e ai motoveicoli che sono invece regolati rispettivamente dagli artt. 50 (comma 2), 52 (comma 2) e 53 (comma 4) del Codice.
Prima di passare al commento degli artt. 61 e 62, è opportuno premettere alcune considerazioni di carattere generale, data la particolare importanza di tali Norme non solo per le legittime esigenze di sviluppo industriale e di economia del trasporto delle persone e delle merci su strada, ma soprattutto per le esigenze, da considerarsi primarie, relative alla sicurezza della circolazione stradale che, purtroppo, non sono state sempre tenute nel debito conto dal Legislatore.
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Un autocarro dell’esercito utilizzato nella Battaglia degli Altipiani del 22 Maggio 1916, in cui sono stati impiegati per la prima volta gli autocarri; nasce così il Servizio Automobilistico dell’Esercito (ora Arma “Trasporti e materiali”). Il 22 Maggio di ogni anno, gli Autieri celebrano la ricorrenza nella loro festa e l’autore del presente Osservatorio si onora di aver fatto parte di tale gloriosa Arma oltre 40 anni fa
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Una camionetta dell’esercito utilizzata nella Seconda Guerra Mondiale
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Un autocarro Fiat 682 in circolazione negli anni del vecchio Codice della Strada del 1959. L’autore ricorda che su questi autocarri, ancora negli anni Settanta del secolo scorso, lui e gli altri Tenenti curavano le esercitazioni di scuola guida per gli Autieri per il conseguimento della “patente militare”, che poteva poi convertirsi in patente civile. In tal modo, molti militari tornarono a casa dopo i 12 mesi della Leva obbligatoria con la patente di guida che consentiva loro di guidare anche i camion o gli autobus
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Un moderno autocarro dell’esercito a quattro assi adibito al trasporto di merci pericolose
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Un autoarticolato a cinque assi che può essere caricato fino a 44 t
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Un moderno autoarticolato a cinque assi Iveco Stralis dell’Esercito. Nonostante l’abilità dell’autiere si nota la difficoltà dell’inserimento in curva nelle strade, troppo strette per questi enormi veicoli
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Un autoarticolato a cinque assi utilizzato per il trasporto delle Ferrari per la partecipazione ai Gran Premi della Formula 1. Anche questo veicolo avrà difficoltà enormi a inserirsi nelle curve senza invadere l’altra corsia di marcia
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Un autosnodato a tre assi in servizio di linea. Gli autosnodati trovano ovviamente enormi difficoltà a circolare nelle strade urbane
È necessario, innanzitutto, precisare che la sagoma limite e i limiti di massa dei veicoli costituiscono presupposto indispensabile nella progettazione e nella gestione delle strade.
Infatti, nella determinazione in fase di progetto, della larghezza della carreggiata o dell’altezza libera dei manufatti (sottopassi e gallerie) è fondamentale conoscere le dimensioni massime dei veicoli che circoleranno poi sulla strada.
Al tempo stesso nella progettazione dei ponti e dei viadotti, nonché della pavimentazione stradale, è indispensabile assumere a base dei relativi calcoli statici e dimensionali i valori delle masse totali e di quelle sugli assi dei veicoli e anche avere cognizione della ripetitività di tali carichi massimi.
Il presente articolo è tratto dal fascicolo n° 136 Luglio/Agosto 2019
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