Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

L’evoluzione delle barriere per il bordo laterale

La protezione su strada certa al livello testato

L’evoluzione delle barriere per il bordo laterale

Si usa un criterio cronologico che mette insieme vari filoni di sviluppo conseguenti alla constatazione di incompletezza, per gli impieghi operativi, delle prove di norma, carenti in quanto eseguite su terreno in piano e non sul reale bordo strada, senza che venga definita la resistenza del supporto, fondamentale per il buon funzionamento del sistema barriera-terreno di infissione paletti.

Gli argomenti generali non cronologici sono quindi:

  1. misurare dinamicamente il contributo dei terreni coinvolti nella resistenza, usando il confronto tra i risultati dei crash e quelli ottenuti su strada;
  2. trovare dei sistemi semplici per eliminare le differenze di resistenza dei terreni nei due casi;
  3. sviluppare soluzioni alternative in cui i terreni non abbiano funzioni resistenti, ma solo di appoggio;
  4. cambiare la morfologia del bordo strada in modo che la barriera non serva.

Oggi quindi possiamo affermare che siamo in possesso di molte soluzioni per il bordo strada, applicabili all’adeguamento degli impianti esistenti o in loro sostituzione, tali da non temere i malfunzionamenti a cui abbiamo assistito in numerosi incidenti.

Divideremo la presentazione in tre campi, senza ripetere argomenti più volte esposti e per i quali rimandiamo alle bibliografie ricordate, esponendo solo le azioni o valutazioni che sono cambiate rispetto ad esse:

  1. modifica del bordo strada per eliminare la necessità della barriera;
  2. azioni da svolgere sulle barriere a NP a nastri e paletti infissi nel terreno;
  3. soluzioni a muretto che, operando principalmente per attriti e massa coinvolte, perseguono il contenimento degli spazi necessari al funzionamento in ottica anche alla protezione di ostacoli fissi non spostabili.

La modifica del bordo strada per eliminare la necessità della barriera

Si tratta di costruire una “trincea artificiale” (chiamata in origine “falsa trincea”) tramite un cumulo di terra più alto del piano di rotolamento, nuovo o aggiunto al rilevato esistente, che elimini il vuoto del bordo tradizionale tramite una parete di altezza limitata, simile a quella prima parte delle trincee in scavo. Per ridurre le dimensioni dell’aggiunta e per contenere il terreno la parete è tenuta con un muretto in c.a. sagomato con un profilo di rinvio NJ o semplice.