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Fascicolo n° 150 Novembre/Dicembre 2021

Strade e Autostrade 150

Transizione ecologica e sostenibilità per la lotta ai cambiamenti climatici

L’ambiente costituisce un sistema complesso e presenta caratteristiche dove l’uomo ha sfruttato le risorse naturali per costruire le proprie civiltà. Dopo la Rivoluzione Industriale, l’intensità con cui sono state utilizzate tali risorse ha creato problemi nuovi come l’inquinamento: da qui, la necessità di cambiare il modo di utilizzarle.

Intervenire contro il riscaldamento globale è reso ancora più urgente dal fatto che, con la ripresa economica seguita alle riaperture dopo i picchi di mortalità da Covid-19, si è registrato uno “straordinario aumento delle emissioni” nel mondo.

A Febbraio 2021, il Parlamento Europeo ha infatti votato il nuovo piano d’azione per l’economia circolare, chiedendo misure aggiuntive per raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Sono incluse Norme più severe sul riciclo e obiettivi vincolanti per il 2030 sull’uso e l’impronta ecologica dei materiali da costruzione.

Sarà però molto difficile produrre la quantità di energia richiesta dagli obiettivi europei derivante da fonti rinnovabili, perché in Italia ci sono delle resistenze enormi anche sulle energie verdi. Bisognerebbe studiare bene e avere un rapporto sulle conseguenze economiche e le opportunità per l’Italia dalla transizione ecologica. Il Ministro Cingolani ha così puntualizzato: “Mi sembra che ci stiamo imbarcando in una impresa nobile senza aver fatto beni i conti. Si corre il rischio dell’indebolimento dell’industria senza aver prima individuato filiere alternative”.

La transizione verso un’economia più circolare porterebbe vantaggi concreti come la riduzione della pressione sull’ambiente, una maggiore disponibilità di materie prime, più competitività tra le Imprese e un incremento dell’occupazione.

Il concetto di economia circolare risponde infatti al desiderio di crescita sostenibile, in considerazione dell’aumento di produzione e consumi delle risorse mondiali e dell’ambiente.

Per produrre e costruire infrastrutture si usano materiali pregiati che, quando sono stati sfruttati, vengono smaltiti come rifiuti: la transizione verso un’economia circolare sposta così l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare i materiali e i prodotti esistenti. Quello che normalmente si considerava come “rifiuto”, oggi può diventare una risorsa.

Per la costruzione e il risanamento delle strade, si sta considerando l’utilizzo di tecnologie Warm innovative e materiali ecocompatibili, come il polverino di gomma riciclata per strati di usura a bassa emissione sonora con riduzione degli impatti ambientali durante le fasi di produzione e stesa delle miscele o anche attraverso la sperimentazione di asfalti innovativi realizzati con materiali artificiali e da riciclo derivati da processi industriali, l’impiego di miscele di fresato, fibre di basalto, sabbie derivanti dai processi di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, graniglie ottenute dalla produzione di acciaio e plastiche riciclate. L’impiego di materiali artificiali e da riciclo consente quindi di abbattere l’impiego di inerti naturali vergini e di ridurre l’impatto sull’ambiente, in un’ottica di sostenibilità economica.

La durabilità delle infrastrutture stradali è sostenibilità: è un obiettivo da perseguire per ridurre gli interventi di risanamento e di manutenzione, utilizzando materiali di qualità progettati e posati adeguatamente al fine di ottenere un allungamento di vita delle opere.

La transizione ecologica durerà almeno dieci anni: è un passaggio più complesso di quanto ci immaginiamo, poiché ha anche a che fare con la demografia, l’economia, l’agricoltura, l’energia e la mobilità. Molti dicono che, perseguendola, si produrranno centinaia di migliaia di posti di lavoro; ritengo però che si debbano anche considerare quelli che si perderanno nel frattempo.

Stiamo vivendo un momento storico importante, che può segnare veramente la svolta del nostro Paese, soprattutto sul tema delle riforme. Al di là delle risorse che ci mette a disposizione l’Europa, abbiamo la possibilità di attuare quelle che aspettiamo da 25 anni. Potremmo costruire un’Italia moderna, efficiente, inclusiva.

Questa è la vera sfida: ce la faremo mai?

E a proposito di obiettivi, siamo orgogliosi di presentarvi il n° 150 nel 25° anno dalla sua fondazione: è il fascicolo più ampio di sempre e possiamo dire di averlo creato con un pizzico di maggior soddisfazione.

Il nostro sentito “grazie” va a tutti voi Clienti, Autori, Lettori: il costante e vivo apprezzamento che trasmettete e la fiducia che riponete ci danno – sempre e da sempre – l’opportunità di fare il nostro lavoro con forte motivazione e il massimo impegno.

È anche per merito vostro se siamo in grado di editare uno strumento tanto apprezzato che, assieme al portale, fornisce tutte le più importanti informazioni del nostro settore.

Non ci resta che augurarvi buone feste, un sereno Santo Natale e un 2022 ancora migliore e in ottima salute!

Claudio Capocelli

Scarica il Sommario alla pagina http://www.edi-cem.it/home/strade-autostrade/

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