Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Un miglioramento strutturale per il porto di Napoli

Trevi SpA all'opera nella trasformazione dell'attuale Darsena di Levante in un nuovo terminal capace di accogliere fino a 800.000 TEU all'anno: l'attuale volume commerciale si raddoppia

Un miglioramento strutturale per il porto di Napoli

L’aumento del traffico merci all’interno del bacino del Mediterraneo rappresenta una grande opportunità per il porto di Napoli, che potrebbe incrementare la propria quota di mercato in virtù della posizione geografica strategica per le rotte tra l’estremo oriente e il Sud Europa.

Immagini

  • La realizzazione della batteria in CSP
    article_5347-img_3004
    La realizzazione della batteria in CSP
  • I pali assolveranno alla funzione di fondazione per i carichi verticali trasmessi dalle gru a portale i cui binari verranno collocati in asse ai due allineamenti della doppia parete combinata
    article_5347-img_3005
    I pali assolveranno alla funzione di fondazione per i carichi verticali trasmessi dalle gru a portale i cui binari verranno collocati in asse ai due allineamenti della doppia parete combinata
  • Sulla trave porta binario del fronte banchina, saranno fissate sia le bitte di ancoraggio che i parabordi conici con un interasse di circa 20 m, con tiro da 250 t
    article_5347-img_3006
    Sulla trave porta binario del fronte banchina, saranno fissate sia le bitte di ancoraggio che i parabordi conici con un interasse di circa 20 m, con tiro da 250 t
  • La tecnologia dei pali plastici CSP ha permesso di superare tali difficoltà ottenendo omogeneità di risultato e un livello prestazionale garantito in termini di impermeabilità richiesta
    article_5347-img_3007
    La tecnologia dei pali plastici CSP ha permesso di superare tali difficoltà ottenendo omogeneità di risultato e un livello prestazionale garantito in termini di impermeabilità richiesta
  • Il nuovo sistema di presa sarà costituito da condotte in resina rinforzata con fibre di vetro
    article_5347-img_3008
    Il nuovo sistema di presa sarà costituito da condotte in resina rinforzata con fibre di vetro
  • Le condotte di scarico sono realizzate con scatolari in c.a. gettati in opera
    article_5347-img_3009
    Le condotte di scarico sono realizzate con scatolari in c.a. gettati in opera
  • Tra le attività previste è compreso il dragaggio di circa 40.000 m3 di sedimenti contaminati da idrocarburi presenti sulle aree di pertinenza del palancolato individuati dalla caratterizzazione di progetto nella zona dello sporgente e in parte tra i due moli
    article_5347-img_3010
    Tra le attività previste è compreso il dragaggio di circa 40.000 m3 di sedimenti contaminati da idrocarburi presenti sulle aree di pertinenza del palancolato individuati dalla caratterizzazione di progetto nella zona dello sporgente e in parte tra i due moli

Per cogliere questa opportunità, è necessario offrire strutture in grado di adeguarsi alle dimensioni sempre crescenti delle grandi navi portacontainer e in quest’ottica è in corso, all’estremità orientale del porto, la realizzazione di un nuovo terminal container.

Attualmente, è in corso di realizzazione il secondo stralcio del progetto, che annovera tra le attività principali la costruzione della banchina di accosto.

La geologia del sito

Da parte di Trevi SpA sono state eseguite numerose indagini geognostiche integrative al fine di confermare le previsioni progettuali e utili allo studio e all’adozione di soluzioni tecnologiche migliorative come quella operata per il diaframma plastico di cinturazione a terra realizzato con diaframma di pali plastici secanti (tecnologia pali CSP).

Oltre alle indagini geognostiche integrative sono state eseguite numerose indagini morfo-batimetriche, indagini geofisiche e indagini subacquee.

La struttura di banchina

La struttura di banchina rappresenta solo una parte del perimetro che delimita la “scatola” a tenuta idraulica di contenimento dei materiali contaminati. La perimetrazione a terra verrà realizzata con un diaframma plastico realizzato con tecnologia Trevi CSP. La struttura di palancolato della banchina sarà completata con le strutture in calcestruzzo armato per le vie di corsa delle gru STS, adibite alle operazioni di carico-scarico e il piano del terminale sarà portato a quota minima di +3 m I.G.M, dall’attuale quota di circa 2 m.

Le opere di contenimento lato mare sono state realizzate “combinando” pali d’acciaio di grande diametro (o profilati di acciaio ad H) con coppie di palancole tipo AZ. I collegamenti sono stati realizzati con gargami resi impermeabili a mezzo di idonee resine con sistema brevettato Roxane®.

All’interno dei tubi in acciaio vengono realizzati i pali trivellati in calcestruzzo armato, fino a formare, alla base degli stessi, uno spinotto di circa 3 m di lunghezza intestato nel tufo. I pali assolveranno alla funzione di fondazione per i carichi verticali trasmessi dalle gru a portale i cui binari verranno collocati in asse ai due allineamenti della doppia parete combinata. Ai pali e ai profilati sarà demandata la funzione strutturale, mentre le palancole svolgeranno essenzialmente la funzione di conterminazione. 

Le due pareti combinate sono state collegate tra loro con tiranti metallici a barra, uno per ogni modulo.

Dopo l’applicazione dei tiranti si è proceduto al riempimento dello spazio interno compreso tra i due allineamenti, con materiale inerte di cava. Tale riempimento ha permesso l’esecuzione delle successive fasi di lavoro da terra, in particolare, la trivellazione ed il getto dei pali di fondazione e la realizzazione delle travi di collegamento del palancolato. 

Il getto viene effettuato, per conci di circa 20 m, contenendo il calcestruzzo, lato mare (sia nella darsena che nel canale di Levante), mediante una serie di pannelli prefabbricati, disposti in serie. 

In testata del molo Progresso, Trevi ha proposto una variante strutturale migliorativa sostituendo la struttura di doppio palancolato prevista in progetto con dei diaframmi strutturali in calcestruzzo armato realizzati con la tecnologia dell’idrofresa. Tale variante ha consentito di limitare le interferenze al traffico

navale diretto all’adiacente Darsena Petroli (360 navi/anno tra gasiere e petroliere) e ridurre sensibilmente le demolizioni previste in progetto.

I diaframmi in calcestruzzo armato sono larghi 2,80 m con spessore 1,50 m e profondi 30 m. Sull’allineamento di banchina lato mare del molo si è realizzata una paratia continua, realizzando in sequenza pannelli primari e secondari. L’impermeabilità è garantita dal giunto fresato, che viene realizzato durante l’esecuzione del pannello secondario, essendo quest’ultimo sovrapposto al pannello primario per 25 cm. Sull’allineamento di banchina lato terra, invece, si sono realizzati pannelli isolati e ortogonali all’asse, ad interasse di 5 m, con funzione di ancoraggio della paratia continua lato mare, che avverrà tramite un collegamento in testa da realizzarsi con solettone in c.a. di notevole spessore.

Sulla trave porta binario del fronte banchina, saranno fissate sia le bitte di ancoraggio che i parabordi conici con un interasse di circa 20 m, con tiro da 250 t. Tra le travi di coronamento del palancolato verrà realizzata una pavimentazione industriale ad alta resistenza meccanica. Poiché i carichi indotti dallo stoccaggio sul piazzale container sono estremamente elevati (carico distribuito Q = 5 t/m2 e carico concentrato pari a 1.524 kN corrispondente a quattro pile di contenitori da 40 piedi, impilati su cinque tiri), si adotterà una pavimentazione rigida in calcestruzzo di spessore pari a 40 cm su una fondazione costituita da uno strato in misto cementato (con altezza pari a 30 cm) insistente sul riempimento con materiale arido preventivamente posato consolidato.