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Connessione dei porti e compatibilità ambientale dei sistemi di trasporto

Le diverse modalità di trasporto hanno molte caratteristiche positive sia per il singolo utente sia per la società nel suo complesso. Questo spiega il motivo per cui tale settore per più di un secolo ha vissuto una crescita senza precedenti

Connessione dei porti e compatibilità ambientale dei sistemi di trasporto

L’analisi dell’importanza dei collegamenti dell’hinterland

Oggi il successo di un porto non dipende esclusivamente dalla propria forza ma sempre più dalla sua capacità di sfruttare appieno le sinergie con gli altri nodi di trasporto e gli altri Player all’interno della logistica delle reti di cui fa parte. Dal mercato contemporaneo è richiesto ai gestori dei terminali di investire nell’ammodernamento di ferrovie e collegamenti tra i porti e le strutture terrestri al fine di garantire la continuità dei collegamenti con l’hinterland. Le attività di trasporto internazionale – escluse quelle per via aerea – hanno rappresentato circa il 60% del totale delle emissioni di CO2 globale.

Questo spiega anche perché è rivolta estrema attenzione al trasporto per vie navigabili interne e ferroviarie, visto che sono considerate relativamente a bassa emissione di carbonio. Per i porti che si occupano di scambi commerciali, è ragionevole dare particolare attenzione alla ripartizione modale e al trasferimento delle merci verso l’hinterland.

Una panoramica sulla crescita dell’economia mondiale e dei porti asiatici

La globalizzazione ha comportato un aumento del volume del commercio mondiale a causa della crescita della Cina, ma anche per altri Paesi asiatici emergenti, che hanno sviluppato un commercio estero in termini di volumi senza precedenti. Secondo le statistiche, circa l’80% del volume totale degli scambi a livello globale è attualmente trasportato via mare e la Cina rappresenta il Paese leader in termini di esportazioni. Con la crescita dei traffici, in particolare in termini di container, è stata necessaria un’espansione infrastrutturale con la costruzione di nuove strutture e servizi portuali e quindi con la creazione di porti di classe superiore sia in Europa che nel resto del globo (Shanghai, Rotterdam, Anversa e Amburgo). È chiaro che esiste una relazione diretta tra i porti e lo sviluppo economico a livello regionale.

Con l’evoluzione infrastrutturale e dimensionale di quest’ultimi infatti, l’interazione diventa ancora più importante visto che, da un lato, quando l’economia e il commercio estero migliorano, i Governi possono aumentare gli investimenti in infrastrutture e quindi modernizzazione, ingrandire e sviluppare quelle già esistenti. Tale processo permetterà di migliorare notevolmente la loro capacità, portando ad una liberalizzazione della movimentazione dei carichi e quindi feed-back positivi per l’incremento del PIL. D’altra parte, vi è anche un impatto negativo che si riflette in modo diretto sull’economia portuale, e cioè i costi di sostenibilità ambientale causati dalle attività portuali.

Il raffronto, in termini di sostenibilità ambientale, fra due realtà d’importanza mondiale: Rotterdam (Europa) e Shanghai (Cina)

Il porto di Shanghai

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti nell’area portuale sono interamente basati su standard di livello nazionale. Secondo l’ultimo piano dei trasporti, entro l’anno 2020, le emissioni di CO, HC, SO2, NOx dovrebbero essere ridotte in modo significativamente rispetto al 2015. Le emissioni di PM10 derivanti dai collegamenti con l’hinterland dovrebbero ridursi del 20% rispetto al 2010 e il livello di controllo integrato all’interno dell’area portuale si svilupperà fino al 70 %. Circa gli obiettivi di riduzione del CO2 al fine di allineare anch’esse alle condizioni nazionali, per il 2015 e il 2020, dovrebbero ridimensionarsi del 10% e 12% rispetto al 2005. Inoltre, sono state pianificate alcune azioni o misure per il controllo delle emissioni inquinanti nell’atmosfera:

  • sviluppare ulteriormente la modalità di trasporto ferroviario in trasporto combinato. Al presente, la quota del trasporto ferroviario a Shanghai è inferiore a 0,5% e non vi è quasi nessuna ferrovia per collegare il porto;
  • promuovere l’applicazione di energie alternative introducendo l’applicazione di nuove tecnologie utili a controllare le emissioni di CO2 (GNL, motori elettrici, veicoli ibridi).
Il porto di Rotterdam

Le politiche dell’Unione Europea sulla sostenibilità ambientale hanno lo scopo di sviluppare e implementare strumenti adeguati per migliorare la qualità dell’aria, il controllo delle emissioni da fonti mobili, il miglioramento della qualità dei carburanti e la promozione e integrazione dei requisiti di protezione ambientale nel settore dell’energia e dei trasporti. Il porto di Rotterdam è il gateway principale in Europa per il traffico di container essendo un eccellente polo logistico che attrae un rilevante volume di traffico. La quantità assoluta di emissioni da traffico sono diminuite negli ultimi anni (grazie soprattutto ai miglioramenti tecnologici) nonostante la forte e crescente intensità degli scambi commerciali. Per migliorare la qualità, Rotterdam sostiene tutti gli sforzi internazionali per migliorare il trasporto (ad esempio riduzioni di zolfo) e la regione impegna attivamente a favore dell’Euro limiti più rigorosi per i veicoli. Tali misure includono azioni come la regolarizzazione dei flussi di traffico per migliorare le porte di interscambio, incoraggiare il trasferimento modale (camion di navi, treni) e inoltre un’importante evoluzione sia per le Norme sulle emissioni di CO2 che per l’evoluzione veicoli che sarà attuata entro il 2020.

Conclusioni e valutazioni

Dalle analisi e dalle valutazioni effettuate in entrambe le infrastrutture c’è ancora la necessità di investire in politiche per il trasferimento modale, anche se nel porto di Rotterdam è evidente come si già implementando questo processo da tempo e in maniera più incisiva. In ogni caso questo non sembra un periodo in cui la questione ambientale sia affrontata in maniera adeguata: infatti, è tangibile il fatto che anche se l’interesse per questo aspetto si sia intensificato (anche da parte dei governi centrali), i processi di revisione dei sistemi infrastrutturali e logistici e la regolamentazione di Normative efficaci procedano in modo lento e confuso.