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CNI: costituito il gruppo di lavoro marittimo

L'approccio alle tematiche marittime del gruppo di lavoro marittimo del CNI verso un'ingegnerizzazione per lo sviluppo ecosostenibile del mediterraneo. Predisposta la relazione programmatica 2013-2016

CNI: costituito il gruppo di lavoro marittimo

Il gruppo di lavoro Marittimo del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) si è insediato il 5 Dicembre 2012. Nell’ambito della riunione tenutasi presso la sede del CNI, il Presidente, Ing. Armando Zambrano, e il Consigliere, Ing. Angelo Valsecchi, hanno indicato le finalità e gli obiettivi dell’incarico conferito al gruppo di lavoro costituito.

Immagini

  • Angelo Valsecchi, Consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri
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    Angelo Valsecchi, Consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri
  • Un bacino di carenaggio per grandi navi
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    Un bacino di carenaggio per grandi navi
  • Sul Mediterraneo si affacciano e operano Paesi comunitari e Paesi non comunitari con esigenze e Normative di settore diverse
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    Sul Mediterraneo si affacciano e operano Paesi comunitari e Paesi non comunitari con esigenze e Normative di settore diverse
  • È obiettivo fondamentale mantenere costantemente aggiornati Professionisti e Funzionari Pubblici in un processo di formazione
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    È obiettivo fondamentale mantenere costantemente aggiornati Professionisti e Funzionari Pubblici in un processo di formazione
  • Il CNI potrebbe promuovere la mappatura dello stato delle infrastrutture portuali e delle coste italiane con la collaborazione degli Enti competenti
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    Il CNI potrebbe promuovere la mappatura dello stato delle infrastrutture portuali e delle coste italiane con la collaborazione degli Enti competenti
  • Lo scenario del settore marittimo italiano, inserito nel contesto mediterraneo, giustifica la necessità e l’urgenza di assicurare al nostro Paese un’imprescindibile e preziosa opportunità di sviluppo, attraverso la promozione di efficaci processi di ingegnerizzazione marittima ecosostenibile e di semplificazioni razionali, finalizzati alla gestione ottimale del mare e delle coste ed alla conservazione di essi a favore delle generazioni future
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    Lo scenario del settore marittimo italiano, inserito nel contesto mediterraneo, giustifica la necessità e l’urgenza di assicurare al nostro Paese un’imprescindibile e preziosa opportunità di sviluppo, attraverso la promozione di efficaci processi di ingegnerizzazione marittima ecosostenibile e di semplificazioni razionali, finalizzati alla gestione ottimale del mare e delle coste ed alla conservazione di essi a favore delle generazioni future
  • Nell’ambito prettamente italiano è necessario riorganizzare la rete infrastrutturale e dei porti ottimizzando percorsi e funzioni per ogni elemento nel contesto locale, regionale, nazionale, europeo e mediterraneo e, conseguentemente, indirizzare gli eventuali finanziamenti
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    Nell’ambito prettamente italiano è necessario riorganizzare la rete infrastrutturale e dei porti ottimizzando percorsi e funzioni per ogni elemento nel contesto locale, regionale, nazionale, europeo e mediterraneo e, conseguentemente, indirizzare gli eventuali finanziamenti

Nel seguito è illustrata un’ipotesi di programma delle attività del gruppo Marittimo modulato secondo le indicazioni ricevute.

Il campo di applicazione

L’approccio alle tematiche marittime sotteso al lavoro del Gruppo Marittimo mira all’ingegnerizzazione per lo sviluppo ecosostenibile del Mediterraneo.

Ragione d’essere

Ciascuna delle tematiche marittime richiede un’elevatissima competenza specialistica, ma essendo d’altra parte esse mutuamente interconnesse, un approccio realmente efficace e competitivo, che intenda cogliere a fondo le opportunità offerte dal settore marittimo, non può prescindere da figure professionali che abbiano competenze tecnico-ingegneristiche trasversali, ovvero adeguatamente formate per analizzare a priori e gestire le multidisciplinari connessioni causa-effetto che ciascun “processo marittimo” determina nel breve, nel medio e nel lungo termine.

L’esigenza di formare rapidamente una classe di Professionisti, altamente specializzati nei temi marittimi e capaci di coglierne e gestirne le interconnessioni, è per l’Italia una necessità tecnica e morale sia perché è un Paese con oltre 8.000 km di litorale, costellato da pregevoli località turistiche, porti e porticcioli, sia perché occupa una posizione geograficamente e logisticamente centrale nel Mediterraneo, un mare dai complessi equilibri sociali, economici ed ambientali.

Tali potenzialità per tradursi in reali e durature opportunità di lavoro e di sviluppo devono, tuttavia, coniugarsi con le implicazioni ambientali ad esse direttamente collegate e con quelle derivanti dall’intensità dei traffici navali mercantili, militari, pescherecci e diportistici, e dall’elevata antropizzazione costiera di tutto il bacino mediterraneo.

Per uno sviluppo ingegneristicamente sostenibile del settore marittimo in Italia è, altresì, indispensabile affrancarsi dalla notevole frammentazione delle competenze amministrative, tecniche e gestionali relative alle attività marittime, In ultimo, la promozione attiva di un sempre più condiviso approccio tecnico-gestionale dei “processi marittimi” deve essere articolata in maniera dinamica sul piano politico internazionale tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La politica marittima

Lo scenario del settore marittimo italiano, inserito nel contesto mediterraneo, giustifica la necessità e l’urgenza di assicurare al nostro Paese un’imprescindibile e preziosa opportunità di sviluppo, attraverso la promozione di efficaci processi di ingegnerizzazione marittima ecosostenibile e di semplificazioni razionali, finalizzati alla gestione ottimale del mare e delle coste ed alla conservazione di essi a favore delle generazioni future.

Occorre in tal senso promuovere l’implementazione di requisiti formativi, formulati proprio sulla base della trasversalità delle correlazioni tecniche tra le tematiche marittime, e favorire anche attraverso il sistema ordinistico delle professioni la diffusione di detta formazione fra quanti operano ai vari livelli decisionali nel settore marittimo; nel contempo, appare necessario sostituire la frammentazione delle competenze marittime tra più Uffici con l’accorpamento in un’unica Amministrazione in grado di gestire globalmente la trasversalità dei processi sottesi a ciascuna delle molteplici attività marittime.

Inoltre, la Politica marittima non può prescindere dal promuovere tra i Paesi mediterranei la condivisione e l’implementazione di standard tecnici per la pianificazione e la gestione dei processi marittimi a favore del “lavoro ecosostenibile” nel Mediterraneo e sulle relative coste.

L’accorpamento presso un unico Ente statale (Ministero delle Politiche Marittime) di tutte le competenze relative al settore Marittimo consentirebbe all’Italia di prevedere e gestire nel tempo, in modo dinamico, rapido e competitivo, le molteplici e trasversali connessioni causa-effetto dei processi marittimi.

È obiettivo fondamentale di un’efficace politica marittima promuovere, altresì, la diffusione di una cultura marittima impegnata a formare e a mantenere costantemente aggiornati professionisti e funzionari pubblici in un processo di formazione continua che arricchisca le conoscenze tecniche specialistiche e le opportunità lavorative di ognuno di essi, ma specialmente dei Tecnici più giovani, con una visione d’insieme sempre più dettagliata e una sempre maggior consapevolezza delle conseguenze che ciascun processo marittimo determina o può determinare.

Ulteriore obiettivo, intrinsecamente connesso con tutti i contenuti della politica marittima, è la conservazione del Mediterraneo, quale patrimonio e fonte di reddito soprattutto per i Paesi che su di esso si affacciano, ma anche per quelli che proprio attraverso esso esercitano interessi economici, commerciali, militari o diportistici.

Il Patto Tecnico Mediterraneo dovrebbe sostituire il diffuso criterio dell’imposizione di divieti con un moderno approccio basato sull’ottimale utilizzazione del mare e dei litorali, promuovendo standardizzazioni nella valutazione dell’inquinamento marino da terra e dalle navi e dai galleggianti in genere, favorendo un’innovazione radicale dei criteri di gestione della pesca nel Mediterraneo alla quale va riconosciuta una elevata valenza sociale, economica e culturale.

Nell’ambito prettamente italiano è altresì necessario riorganizzare la rete infrastrutturale e dei porti ottimizzando percorsi e funzioni per ogni elemento nel contesto locale, regionale, nazionale, europeo e mediterraneo e, conseguentemente, indirizzare gli eventuali finanziamenti.

I traguardi

Al conseguimento degli obiettivi della politica marittima sono funzionali alcuni traguardi quali:

  • attività divulgativa finalizzata alla diffusione della politica marittima presso gli Ordini degli Ingegneri e la Società in genere;
  • promozione della formazione ingegneristica nel settore marittimo; 
  • attività di promozione di proposte normative a fronte di evidenze di vuoti o incongruenze e/o finalizzate alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza del lavoro nel settore marittimo;
  • attività a favore della semplificazione e della standardizzazione gestionale dei porti e dei litorali nonché della promozione di un Testo Unico Marittimo strutturato in modo da prevedere l’armonizzazione con gli altri Paesi mediterranei; 
  • attività del Gruppo Marittimo del CNI in collaborazione con altri Enti statali e gli Ordini provinciali, per la promozione della mappatura di coste, porti e delle flotte mercantili, da pesca e da diporto finalizzata all’ottenimento di un efficace Piano di Azione nazionale;
  • attività di promozione di proposte per il rilancio tecnico e occupazionale dei comparti della pesca e del diporto attraverso una efficace azione di ingegnerizzazione ecosostenibile a favore della sostituzione di unità obsolete con altre specificamente progettate per ridurre l’impatto ambientale negativo e per le quali è auspicabile il riconoscimento di benefit fiscali modulati in funzione dell’efficacia ambientale delle relative progettazioni; 
  • promozione della costituzione del Ministero delle Politiche Marittime a cui affidare la gestione complessiva di tutte le tematiche marittime; 
  • promozione mediante incontri e confronti con rappresentanze degli Ingegneri degli altri Paesi euro-mediterranei, di una politica marittima comune, del Patto Tecnico Mediterraneo e di una task-fleet tecnica per il monitoraggio dei processi marittimi e per i tempestivi e preorganizzati interventi in caso di incidenti pregiudizievoli per l’ambiente marino e per le coste del Mediterraneo.