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Ponti articolati e continui: 150 anni di esperienze – prima parte

Una approfondita analisi dell’evoluzione delle principali tipologie dei ponti Gerber e Cantilever

Ponti articolati e continui: 150 anni di esperienze – prima parte

La terminologia richiede una precisazione: quelle che nei Paesi centroeuropei vengono definite “travi Gerber”, nei Paesi anglosassoni sono chiamate “travi Cantilever”, in quanto munite di sbalzi, funzionali al varo delle campate interne. Per questo, spesso le due definizioni sono usate indifferentemente.

Il ponte Cantilever più importante del XIX secolo è il Firth of Forth Bridge (J. Fowler e Sir B. Baker), in Scozia, iniziato nel 1881 e completato in 1890. Il ponte ha una lunghezza totale di 2,467 km e le due campate principali hanno una luce di 521,96 m (= 207,64 + 106,68 + 207,64).

Da allora, gli schemi Gerber/Cantilever divennero le tipologie più comuni per ponti di grande luce sottoposti a carichi gravosi.

I ponti articolati in calcestruzzo armato e precompresso

I primi ponti Gerber in c.a. erano ponti stradali su luci modeste. Solo nel 1950, con la diffusione della tecnologia della precompressione, si raggiunsero e superarono le luci dei ponti metallici.

È singolare rilevare come, nonostante i progressi nei campi dei materiali, delle tecnologie e delle attrezzature di cantiere, le esperienze accumulate in circa un secolo di realizzazioni indirizzassero ancora gli Ingegneri verso schemi Gerber/Cantilever.

D’altro canto, va ricordato che nel caso dei ponti in c.a.p. vi furono innegabili difficoltà a svolgere analisi strutturali affidabili degli effetti differiti dovuti a ritiro e viscosità del calcestruzzo e ciò induceva a evitare il ricorso a strutture iperstatiche.

Negli anni, la tecnica di costruzione per avanzamento bilanciato a sbalzo divenne tra le più diffuse. Si passò da schemi a doppio svincolo a schemi con un solo svincolo in chiave e infine a travate totalmente continue.

Un impalcato senza giunti, continuo dal punto di vista funzionale ma non da quello strutturale, è il cosiddetto “impalcato a catena cinematica” (Tie-deck Girder), composto da più campate in semplice appoggio, collegate a livello del piano di scorrimento da solette corte e flessibili.