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Il ponte di Montereale: riparazione, consolidamento e adeguamento antisismico

Le attività di indagine, di studio delle soluzioni tecniche e di progettazione degli interventi volti alla riparazione e al consolidamento strutturale del ponte di Montereale a Potenza

Il ponte di Montereale: riparazione, consolidamento e adeguamento antisismico

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Allo scopo di restituire l’opera alla cittadinanza, si è reso necessario accertare prima di tutto la compatibilità al recupero della stessa determinandone lo stato di degrado e/o di danneggiamento al fine di progettare gli interventi necessari al pieno recupero all’esercizio nel rispetto della Normativa vigente in tema di costruzioni, peraltro, in zona sismica. Una volta acquisita la certezza di poter intervenire mediante un’opportuna campagna di indagini in sito e in laboratorio, la soluzione progettuale adottata per adeguare sismicamente l’opera d’arte è stata praticamente imposta dalla sua rilevanza strategica ai fini dei collegamenti viari della città di Potenza.

Il citato adeguamento è stato raggiunto provvedendo a:

  • ridurre le masse in gioco attraverso un alleggerimento sostanziale dell’impalcato;
  • abbattere le caratteristiche della sollecitazione agenti su pile, spalle e fondazioni introducendo dei dispositivi di isolamento sismico allo scopo di incrementare il periodo proprio della struttura e la sua capacità dissipativa;
  • dimensionare gli interventi di riparazione e consolidamento nel rispetto dei vincoli dettati dal contesto urbano in cui il ponte risulta inserito, dal budget a disposizione e dalla funzionalità dell’opera.

Nel seguito vengono esposte, dopo una breve descrizione delle indagini strutturali svolte, le attività previste in fase progettuale ai fini dell’adeguamento antisismico dell’opera comprensive della demolizione dell’impalcato esistente e della sua sostituzione con una struttura mista acciaio-calcestruzzo nonché degli interventi sia sulle fondazioni che sull’elevazione (pile e pulvini).

  • Veduta aerea della collocazione urbana in cui è inserito il ponte
    Veduta aerea della collocazione urbana in cui è inserito il ponte
    Veduta aerea della collocazione urbana in cui è inserito il ponte
  • La costruzione del ponte di Montereale (1936 - foto di Gaetano D’Aiuto)
    La costruzione del ponte di Montereale (1936 - foto di Gaetano D’Aiuto)
    La costruzione del ponte di Montereale (1936 - foto di Gaetano D’Aiuto)
  • Vista di assieme
    Vista di assieme
    Vista di assieme
  • Le indagini in elevazione
    Le indagini in elevazione
    Le indagini in elevazione
  • Le indagini in elevazione
    Le indagini in elevazione
    Le indagini in elevazione
  • La corrosione delle armature di soletta e travi
    La corrosione delle armature di soletta e travi
    La corrosione delle armature di soletta e travi
  • La corrosione delle armature di soletta e travi
    La corrosione delle armature di soletta e travi
    La corrosione delle armature di soletta e travi
  • Il nuovo ponte
    Il nuovo ponte
    Il nuovo ponte
  • La vista dell’intradosso dell’impalcato
    La vista dell’intradosso dell’impalcato
    La vista dell’intradosso dell’impalcato
  • Un dettaglio degli appoggi
    Un dettaglio degli appoggi
    Un dettaglio degli appoggi
  • Un particolare della campata
    Un particolare della campata
    Un particolare della campata

Descrizione dell’opera

Il viadotto in parola è del tipo a travata a sezione aperta con otto campate da 15 m ciascuna, semplicemente appoggiate su spalle e pile in c.a. per una lunghezza complessiva di 120 m, e unisce Corso Umberto I con il Parco di Montereale. Il tracciato stradale è rettilineo con andamento altimetrico orizzontale. L’opera manifesta evidenti segni di deterioramento, nonostante i vari interventi di ripristino che si sono susseguiti nel corso della vita del ponte: questi sono consistiti essenzialmente nell’applicazione su tutti gli elementi strutturali di calastrellature in profili di acciaio, rete elettrosaldata e successivo spritz-beton.

La campagna di indagini e lo stato di danno

Le indagini e le prove strumentali sono state condotte con lo scopo di quantificare lo stato di danno patito dal viadotto e di valutarne gli effetti sulle reali riserve di resistenza dei vari elementi strutturali per individuare una strategia di intervento di riparazione, consolidamento e, se perseguibile, di adeguamento alla vigente Normativa in tema di costruzioni in zona sismica. Nell’ambito delle attività programmate per la verifica delle strutture dell’opera d’arte, sono state eseguite sperimentazioni per il controllo a campione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo e dell’acciaio in opera, prove non distruttive e saggi diretti per il rilievo della geometria delle armature metalliche e prove di carico sugli impalcati. Sono stati, altresì, condotti saggi in fondazione e prospezioni geognostiche, in particolare tomografie elettriche, per un corretto inquadramento dell’opera in termini di interazione con il terreno di fondazione. Lo stato di danno sugli elementi strutturali indagati è risultato chiaramente di notevole entità e gravità alla luce dei rilievi, degli accertamenti in sito, dei risultati delle prove condotte sui materiali e sulle membrature nonché delle valutazioni numeriche effettuate. Tuttavia, le caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali costituenti le pile sono risultate compatibili con il ripristino delle resistenze e, quindi, con la riparazione e il consolidamento dell’opera d’arte scongiurandone la completa demolizione.