In Italia oggi ci sono quasi 6.700 km di autostrade (oltre il 9% di tutta la rete europea, NdA): si tratta di una rete che attraversa territori orograficamente complessi con un altissimo numero di ponti e gallerie, che non ha paragoni in nessun altro Paese dell’Unione Europea, e nonostante questo è una fra le meglio mantenute al mondo, anche se il recente collasso potrebbe far pensare il contrario.
I problemi maggiori della rete italiana oggi non sono sui grandi assi autostradali, ma nelle viabilità locali e in parte in quelle nazionali, perché lì le risorse sono solo pubbliche. La gestione in concessione non è dunque di per sé sbagliata, come non lo fu l’idea di introdurre i pedaggi; in l’Italia ce ne si rese conto prima che in altri Paesi. Il nodo vero è definire i doveri del Concessionario e le responsabilità del concedente, ma questo è un problema amministrativo, non tecnico.
Altro punto cruciale è comprendere quanto le strade e le autostrade siano un patrimonio di tutti; indipendentemente dalle forme di gestione individuate o possibili, queste infrastrutture devono infatti essere mantenute al meglio, così da garantire trasporti efficienti e sicuri”.