Il collasso di un ponte ha sempre un impatto sull’opinione pubblica, che sulla spinta dell’onda mediatica ed emotiva s’interroga e chiede giustizia; i ponti infatti non devono crollare, devono però essere manutenuti, essendo strutture soggette ad usure e sollecitazioni notevoli. Quanto successo a Genova, pur con le sue specificità, non può purtroppo essere considerato un evento eccezionale e irripetibile.
Il problema non investe del resto solo l’Italia e suoi oltre 60.000 ponti e viadotti, ma tutti i Paesi del mondo, dove dal 2000 ad oggi si sono registrati 108 crolli, fra totali o parziali, di strutture viarie e ferroviarie (fonte Wikipedia, List of bridge of bridge failures).
Il collasso di una pila a cavalletto del viadotto Polcevera rappresenta dunque uno spunto di riflessione sulla manutenzione, sui materiali con cui sono stati costruiti ponti e viadotti che hanno più di 50 anni e anche sui rapporti tra proprietà pubblica delle opere e la loro gestione da parte dei privati.