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La demolizione del viadotto Polcevera

Le procedure adottate per la decostruzione e lo smontaggio dell’opera: le fasi propedeutiche di messa in sicurezza e il collaudo delle strutture residue per garantire massima sicurezza e stabilità

La demolizione del viadotto Polcevera

Particolari procedure di sollevamento vengono adottate per le prime due pile e i due tamponi adiacenti all’uscita della galleria di ponente le quali, a causa della loro vicinanza con il gasometro e con il corso sottostante, devono essere sezionate in più parti o demolite direttamente in situ con mezzi meccanici frantumatori.

Per quanto riguarda le due pile di levante, molto più alte e complesse di quelle di ponente poiché strallate e caratterizzate da grandi sbalzi, è stata condotta un’analisi comparata per due soluzioni possibili: lo smontaggio mediante calata e sollevamenti oppure demolizione tramite esplosivo con cinematismo di semiribaltamento controllato.

Al termine di accurati ed approfonditi studi, questa seconda ipotesi è stata ritenuta la più sicura ed efficace. Essa è stata corredata di un dettagliato progetto di opere di mitigazione degli impatti di polveri, rumori e vibrazioni che possono generarsi durante l’evento.

Gli edifici interferenti con le operazioni di demolizione del viadotto vengono bonificati e demoliti con metodi tradizionali, operando da terra con escavatori dotati di apposite pinze e cesoie idrauliche in grado di frantumare il calcestruzzo e di tranciare gli elementi metallici, attuando una demolizione controllata di tutte le strutture fino a piano campagna.

Vengono quindi predisposte vasche d’acqua lungo l’impalcato che verranno fatte detonare durante il brillamento per creare un’atmosfera nebulizzata e vasche a terra disposte lateralmente al ponte lungo tutta la sua lunghezza, che saranno fatte detonare in seguito all’impatto a terra dell’impalcato per creare barriere d’acqua laterali a contenimento del flusso di polveri dovuto all’impatto.

Vengono infine disposte delle sacche d’acqua appese in quota in corrispondenza dei punti minati che, investite dalle proiezioni di materiale esploso, forniscono il primo grado di abbattimento delle polveri direttamente alla fonte. Tutta l’area durante l’esplosione sarà costantemente umidificata con uso di cannon-fog e irrigatori.

Al fine di attutire l’impatto con il terreno, vengono predisposti a terra cumuli di materiale appositamente selezionato e testato per abbattere e smorzare nel più breve spazio possibile le vibrazioni sul terreno, preservando sottoservizi presenti in situ e salvaguardando le abitazioni presenti nel raggio più ravvicinato all’epicentro dell’esplosione.