Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Il progresso degli impalcati metallici in sistema misto

I viadotti su 40 km della A2 “Autostrada del Mediterraneo” progettati in dieci anni

Il progresso degli impalcati metallici in sistema misto

I terreni attraversati variano in ragione significativa dal bacino endoreico di Campo del Galdo a Nord della tratta, riempito da depositi limosi di scarsissima competenza che hanno richiesto palificate di grande diametro lunghe fino a 50 m fino alle fondazioni dirette delle opere poste sui calcari del massiccio del Pollino. L’ampiezza della casistica presente, unitamente alle tipologie adottate, permette di riassumere compiutamente pregi e difetti delle diverse soluzioni su una quantità di acciaio S355W di quasi 40.000 t.

La comparazione delle soluzioni adottate

Le differenti soluzioni adottate per gli impalcati riguardano molti aspetti di dettaglio; i principali sui quali rivolgere l’attenzione sono qui descritti e sono conseguenza diretta della conoscenza esperta delle possibilità di sfruttamento delle sezioni concesse dalla Normativa. L’ultimo progetto svolto (ASR18) è stato sviluppato, come già scritto, con la Norma più vecchia già da anni previgente all’epoca del progetto stesso (DM 1996 e DM 1990).

In esso le verifiche statiche sono vincolate al metodo delle tensioni ammissibili e quindi al comportamento elastico della sezione con le verifiche di stabilità delle lamiere metalliche compresse governate dalle istruzioni CNR-UNI 10011. Questa prassi progettuale, del tutto desueta e da anni abbandonata, ha imposto l’adozione diffusa di ribs nelle anime. Il confronto tra le gambe di sostegno del viadotto Caffaro (pur di maggiori dimensioni, avendo altezza dell’anima di 3,5 m) e le gambe del viadotto Pineta (con altezza dell’anima di 2,5 m) evidenzia come le seconde siano state stabilizzate da una canaletta esterna.

Un’altra conseguenza della disparità normativa è rilevabile nella altezza delle travi di impalcato. Nel caso delle travi verificate elasticamente, infatti, lo spessore strutturale è generalmente maggiore (ASR18) poiché il benefico incremento di modulo di resistenza compensa la necessità di irrigidimenti; laddove, al contrario, sia possibile sviluppare momenti ultimi in campi di comportamento 2 o 1 conviene spesso ridurre l’altezza della trave.