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Il ponte sul canale Po Di Volano

Il progetto per la realizzazione del nuovo ponte di Ostellato (FE), rientra nel più ampio quadro delle opere decise dall'Amministrazione provinciale di Ferrara per rendere di classe V europea l'asta navigabile denominata Idrovia Ferrarese (si veda "S&A" n° 89).

Il ponte sul canale Po Di Volano

Il progetto per la realizzazione del nuovo ponte di Ostellato (FE), rientra nel più ampio quadro delle opere decise dall’Amministrazione provinciale di Ferrara per rendere di classe V europea l’asta navigabile denominata Idrovia Ferrarese (si veda “S&A” n° 89).

Immagini

  • Un rendering del nuovo ponte strallato di Ostellato
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    Un rendering del nuovo ponte strallato di Ostellato
  • L’attuale ponte di Ostellato
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    L’attuale ponte di Ostellato
  • Un rendering frontale del nuovo ponte
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    Un rendering frontale del nuovo ponte
  • Lo svincolo attuale di Ostellato
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    Lo svincolo attuale di Ostellato
  • Il tracciato del nuovo percorso stradale
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    Il tracciato del nuovo percorso stradale

L’adeguamento prevede un franco di navigazione pari a 6,80 m, la risagomatura del canale navigabile ed, in particolare, il suo allargamento e l’aumento del raggio di curvatura in corrispondenza della curva in prossimità dell’abitato di Ostellato. Quindi anche il ponte esistente, che congiunge l’abitato di Ostellato con Final di Rero, verrà sostituito.

Il 24 Luglio scorso l’appalto dei lavori per la costruzione del nuovo ponte di Ostellato è stato definitivamente aggiudicato all’ATI tra Cooperativa Costruzioni Soc. Coop. di Bologna (Mandataria) e Il Progresso Soc. Coop. di Argenta, in provincia di Ferrara (Mandante). 

Il ponte strallato

Il progetto definitivo, sviluppato dalla Integra di Roma (www.integer.it) a firma del Prof. Petrangeli, si è orientato verso un’opera di attraversamento a sole tre campate così costituita:

  • una campata centrale di 127,5 m con cui attraversa tutto l’alveo 
  • due campate di riva da 60 m che permettono alla livelletta di raccordarsi ai rilevati di accesso.

Planimetricamente è stato inserito un tratto circolare di 1.000 m di raggio che raccorda simmetricamente i due flessi con cui la variante di progetto si stacca dall’asse esistente.

Tale scelta comporta che gli stralli abbiano una leggera componente centripeta del tiro. L’impalcato viene infatti ad avere un baricentro che è spostato di circa un metro rispetto all’asse delle antenne. Per queste è quindi prevista una forma ad A in grado di assorbire tale spinta radiale senza alcun problema.

Per poter ancorare gli stralli in maniera funzionale, sia in fase costruttiva che in fase di successiva manutenzione, sono stati disposti gli ancoraggi simmetricamente, in file da quattro, due per lato. Si impiegheranno infatti stralli a trefoli, quindi la tecnologia più collaudata e di maggiore durabilità, con trefoli protetti singolarmente e contenuti in tubi PHDE. Questo tipo di stralli è molto simile alla tecnologia del precompresso e quindi si ancorano facilmente contro le pareti in calcestruzzo delle antenne, in apposite nicchie ricavate nello spessore dell’antenna stessa. L’impalcato è realizzato a struttura mista acciaio-calcestruzzo.

Le travi principali e i trasversi saranno saldati in opera sulla spalla lato Comacchio e quindi posti in opera a spinta utilizzando cinque appoggi provvisori, uno ciascuno per le due campate di accesso e tre ai lati dell’alveo attuale in modo da avere luci di varo pari a circa 31 m. Una volta varata la carpenteria metallica sarà possibile gettare la soletta nelle condizioni migliori e quindi attaccare gli stralli e procedere alla loro tesatura. Tale metodo costruttivo assicura il soddisfacimento delle tolleranze geometriche sulla livelletta e permette di far lavorar la sezione composta dell’impalcato anche per i pesi propri aumentando quindi la componente di sforzo assiale portato dalla soletta. Si prevedono in definitiva due fasi di tesatura degli stralli, una per il sollevamento dagli appoggi provvisori di varo con la soletta già gettata ed uno di calibratura finale dopo l’applicazione di pavimentazione ed arredo.

È stato scelto un numero di stralli – (6+6)x2 ciascuna antenna – tali che l’impalcato possa essere sorretto ogni 9 m. Questo permette di contenere lo spessore strutturale dello stesso sotto i 150 cm, con travi di 1,2 m di altezza e due robusti martelli in calcestruzzo che servano anche per l’ancoraggio degli stralli.

Gli stralli di riva, ancorati sull’impalcato, sono zavorrati in modo da evitare l’uso di appoggi bidirezionali che richiedono ispezioni e manutenzioni onerose. Le fondazioni verranno realizzare con pali 6+6 del 1500; i due plinti di fondazione posti alla base dei due steli di ciascuna antenna sono collegati da cavi di precompressione; questi sono alloggiati all’interno di un elemento scatolare in calcestruzzo armato praticabile per ispezione.

Il progetto prevede anche l’utilizzo di calcestruzzo fibrorinforzato ad alta resistenza e tenacità, da impiegare nella soletta in corrispondenza delle testate d’ancoraggio degli stralli in alternativa ad una soluzione in carpenterie metallica che non permettendo di assorbire la variazione d’angolo d’attacco degli stralli dovuta alla curvatura del tracciato stradale avrebbe richiesto la realizzazione di 48 ancoraggi differenti (uno per ciascuno strallo).

Il nuovo ponte è ubicato sulla strada provinciale che congiunge l’abitato di Ostellato con Final di Rero, strada extraurbana secondaria di categoria C1, per cui sono previste due carreggiate di larghezza 3,75 m e due banchine laterali di larghezza 1,50 m.