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Il ponte strallato di Bertonico

Il nuovo ponte permette di ripristinare il collegamento sulla statale tra Crema e Piacenza

Il ponte strallato di Bertonico

Bertonico – A dieci mesi di distanza dall’inaugurazione del ponte Cesare Cantù, in provincia di Lecco (si veda “S&A” n° 74), è stato aperto al traffico un nuovo ponte strallato sul fiume Adda. Lo scorso 14 Dicembre, infatti, l’ANAS ha messo in esercizio il nuovo ponte lungo la S.S. 591 “Cremasca”, nel tratto Castiglione d’Adda-Montodine, per ricollegare le province di Lodi e Cremona.

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    Il ponte ha un'estesa complessiva di 400m
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    Un particolare degli stralli sulla trave a cassone centrale
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    Il ponte strallato il giorno dell'inaugurazione, visto dalla rampa lato Castiglione d'Adda

Era il 9 Novembre 1994 quando una violenta alluvione ebbe la meglio sulle strutture del ponte sull’Adda, nei pressi della frazione Bertonico, sulla Statale 591. I territori del basso Lodigiano e del Cremasco sono stati separati per alcuni mesi e quindi, dal 1995, rimessi in collegamento tramite un ponte bailey provvisorio messo a disposizione da ANAS con il supporto logistico e l’ausilio del Genio Militare Pontieri di Piacenza. Tale struttura provvisoria era percorribile però solo da mezzi leggeri, a senso alternato di marcia e a una velocità massima di 10 km/h.

La ricostruzione del collegamento ha evidenziato le più classiche lacune del “sistema”, come d’altronde intuibile dal fatto cha tra l’alluvione e l’inaugurazione della nuova infrastruttura siano passati 15 anni…

I primi cinque anni sono trascorsi nell’attesa di reperire i fondi necessari. Nel 2000 il nuovo ponte fu appaltato alla Cooperativa Argenta di Ferrara, che ha portato avanti i lavori fino a un avanzamento dell’80%, malgrado alcune problematiche (tra cui furti di materiale in cantiere). Nel 2003 i lavori si bloccano, a causa del fallimento della ditta, e riprendono solo alla fine del 2007 grazie al nuovo appalto affidato al Consorzio Uniter di Catania che, dopo aver provveduto anche a risanare alcuni elementi strutturali dell’opera nel frattempo degradatisi (per i quali ANAS ha dovuto stanziare ulteriori 8 milioni di Euro), è riuscito a completare l’opera, che come si accennava in precedenza, è stata inaugurata il 14 Dicembre 2009.

Alla cerimonia inaugurale erano presenti il Ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, il Vice Presidente di Regione Lombardia, Gianni Rossoni, l’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, il Capo Compartimento ANAS della Lombardia, Claudio De Lorenzo, il Presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, e il Presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni.

Nei loro interventi, le Autorità hanno sottolineato la lunga attesa per la realizzazione dell’opera, un esempio di come non si debbano fare le infrastrutture nel nostro Paese, addossandosi invero anche colpe non proprie. Il pensiero è più volte corso a una situazione per certi versi simile, distante in linea d’aria solo qualche decina di chilometri: il crollo della campata, avvenuto lo scorso 30 Aprile, che ha reso inagibile il ponte sul Po sulla S.S. 9 “Via Emilia”. In questo caso però, come ha ricordato l’Ing. De Lorenzo, dopo l’apertura al traffico lo scorso 14 Novembre del collegamento provvisorio si stanno già consolidando le strutture da mantenere del vecchio ponte e si sta provvedendo alla ricostruzione del nuovo ponte sul Po, i cui lavori, consegnati il 23 Novembre, sono in corso di esecuzione con previsione di ultimazione entro Dicembre 2010.

Prima della benedizione dell’opera, da parte del Vescovo di Crema S.E. Oscar Cantoni e del successivo taglio del nastro, il Capo Compartimento ANAS ha voluto ringraziare tutte le maestranze coinvolte nell’opera nonché il Direttore dei Lavori, l’Ing. Fabrizio Cardone, e il Direttore Operativo, il Geom. Giovanni Iannace.

Il ponte attraversa il fiume Adda con una struttura metallica strallata lunga complessivamente 400 m, con una luce centrale di 252 m e due campate laterali di 74 m.

Le due antenne inclinate, che hanno un’altezza al di sopra del piano stradale di 65 m e una sezione quadrata di circa 2,5 m, sostengono i 28 stralli in acciaio armonico. L’impalcato, largo complessivamente 25,50 m, è strutturalmente costituito da una trave a cassone centrale estradossata, a sezione quadrata con lato di circa 5m, sostenuta dagli stralli.

Sull’impalcato sono presenti due carreggiate, una per ogni senso di marcia, della larghezza di 10,50 m che ospitano una corsia stradale di 3,75 m, una pista ciclo-pedonale della larghezza di 2,30 m oltre alle banchine pavimentate, alle barriere di sicurezza e ai parapetti laterali. Complessivamente per la realizzazione dell’impalcato sono state impiegate 5.213 t di acciaio.

Nel suo complesso l’investimento richiesto dalla nuova opera è stato pari a circa 41 milioni di Euro, interamente finanziati da Anas, di cui circa 15 milioni sospesi per i lavori eseguiti prima della rescissione del contratto, e circa 26 milioni per il completamento. Un’opera che per le sue caratteristiche strutturali e geometriche e per le tecniche impiegate nella realizzazione va annoverata tra le più impegnative realizzate in Italia. Il collegamento, della lunghezza totale di 1,8 km, permetterà di ripristinare il transito anche dei mezzi pesanti, in passato costretti a deviare lungo percorsi alternativi, con notevoli vantaggi per l’economia locale, soprattutto in termini di percorrenza per il trasporto delle merci.

Le rampe di accesso al ponte presentano sezioni stradali di larghezza variabile, al fine di consentire il perfetto raccordo alla viabilità esistente. La rampa di accesso al ponte, lato Castiglione d’Adda (LO), misura 623,9m, mentre quella lato Montodine (CR) è lunga 785,6 m; quest’ultima rampa, protetta con diaframmi e muri di contenimento rivestiti in pietra, è stata innalzata di circa 2,00 m e funge anche da argine a protezione della frazione di Bocca di Serio.

Contestualmente all’apertura, l’opera è passata in gestione alla Provincia di Lodi e alla Provincia di Cremona. Con il nuovo ponte sul fiume Adda salgono a 12 le nuove opere relative alla rete viaria lombarda che, negli ultimi tre anni, l’Anas ha aperto al traffico, per un valore complessivo di circa 500 milioni.