Il ponte Ennio Flaiano, nelle sue dinamiche forme inserite nel parco fluviale, è stato concepito a seguito di una intuizione preliminare dell’Arch. Domenico Chiola e sviluppato architettonicamente dall’Arch. Lorenzo Attolico nell’ambito del progetto definitivo redatto dalla RTP tra Professionisti della città di Pescara, la Progeest Srl di Padova del Prof. Enzo Siviero, per la progettazione stradale dall’Ing. Andrea Bano e, non ultimo, con il supporto al progetto strutturale dello Studio Associato M Ingegneria dell’Ing. Alberto Miazzon (si veda www.mingegneria.it).
Il progetto definitivo è stato confermato nel progetto esecutivo e costruttivo con la procedura di appalto integrato dal Prof. Michele Mele di Roma che ha saputo magistralmente riaffermare il progetto della RTP in ogni singolo dettaglio.
Il processo progettuale del nuovo ponte sul fiume Pescara ha innescato sin da subito la spasmodica ricerca degli aspetti di condizionamento e persuasione attorno a cui ogni progetto di architettura deve incardinarsi. Il caso della città di Pescara è emblematico. Una città connaturata con il sofferto corso del suo omonimo fiume che lambisce episodici residuali lacerti di parco fluviale “trafitta” da una autostrada che le passa sulla testa, a 10 m dal piano campagna. Questo incombente asse stradale rappresenta purtroppo una sorta di “biglietto da visita” della città e il suo orientamento da Ovest verso Est, quasi a sfociare “naturalmente” verso il mare, sembra sottendere un futuristico proseguimento della struttura sull’Adriatico.
L’incipit per questa moderna visione della Città di Pescara potremmo incardinarla attorno alla nuova “vela” del ponte Ennio Flaiano, nuova porta d’“Oriente” (“Il Messaggero” 14/03/2017, “Nella giornata nazionale del paesaggio cinque osservatori speciali commentano”) bilanciata dalla presenza delle torri gemelle Camuzzi progettate dall’Arch. Domenico Chiola.