La suddetta distribuzione dei sensori di misura, ottimizzata al fine di consentire un’agevole ripetizione delle indagini durante l’esercizio dell’infrastruttura, era finalizzata al raggiungimento di tre distinti obiettivi:
- caratterizzazione dinamica della struttura, mediante l’identificazione di frequenze naturali e deformate modali dell’impalcato;
- valutazione del comfort sulla passerella pedonale, soprattutto rispetto alle vibrazioni indotte dal normale traffico viario;
- stima dello stato tensionale (tiro) nei pendini strumentati.
Va rilevato che, sebbene comprendente un numero relativamente limitato di punti di misura, la disposizione degli accelerometri sull’impalcato consente – attraverso semplici operazioni di interpolazione (direzione longitudinale) ed estrapolazione (direzione trasversale) lineare – una descrizione delle deformate modali più che adeguata ai fini previsti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni [2].
La strumentazione di misura dei segnali era costituita da:
- sistema di acquisizione dati, costituito da quattro schede NI 9234 (canali: quattro; risoluzione: 24 bit; frequenza di campionamento: fino a 50 kHz/canale) e PC Panasonic Thoughbook CF-F9;
- dieci accelerometri piezoelettrici Wilcoxon Research 731A (sensibilità: 10 V/g; accelerazione di picco: ±0,5 g), completi di modulo di alimentazione Wilcoxon Research P31.
Le indagini dinamiche sono state condotte in accordo sia con le prescrizioni contenute nella Norma UNI 10985 (2002) “Vibrazioni di ponti e viadotti: linee guida per l’esecuzione di prove e rilievi dinamici” [3] sia con le più recenti istruzioni internazionali “Investigations et èvaluations dynamiques des ponts”, emesse nel 2009 dal Laboratoire Central des Ponts et Chaussèss [4].
La risposta in termini di accelerazione è stata acquisita, con passo temporale Δt = 0,005 s (frequenza di campionamento pari a 200 Hz), in cinque sequenze consecutive, ciascuna della durata di circa 2.700 s.