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Il caso del ponte sul fiume Morto

Impiego di malte duttili e di armatura non metallica per la riparazione e il rinforzo di un ponte sulla S.S. 1 “Aurelia” presso Pisa

Il caso del ponte sul fiume Morto

Per verificare il rispetto di queste proprietà esistono specifiche indicazioni nella Norma CNR DT 200. In primo luogo, è utile scegliere un “sistema di rinforzo tipo A”; questa particolare famiglia di sistemi di rinforzo, così identificati dalla Norma, è soggetta a certificazione esterna per lotto di produzione; il Produttore, inoltre, è tenuto a fornire una certificazione di “sistema”, cioè una serie di dati sperimentali su elementi simili a quello in esame sì da conoscere a priori le reali capacità ottenibili sulla struttura, e una serie di strumenti progettuali che validino il progetto in comparazione con i predetti riferimenti sperimentali.

Il software di calcolo, fornito dal Produttore selezionato, inoltre, è testato con prove sperimentali e comparazioni dirette con la Normativa. Attraverso alcune schermate di semplice e diretto utilizzo si ottiene la verifica finale a flessione per tentativi successivi.

I controlli in corso d’opera

L’attività di controllo in corso d’opera è fondamentale per la buona riuscita del rinforzo. Per l’opera in oggetto si sono eseguite prove non distruttive e distruttive durante lo svolgimento dei lavori. Le prove non distruttive eseguite sono:

  • propagazione superficiale di impulsi ultrasonici all’interno della nuova malta con analisi della forma d’onda;
  • propagazione diretta di impulsi ultrasonici all’interno dell’elemento ringrossato e nell’elemento scarificato prima del ringrosso.

Le prove distruttive eseguite sono:

  • prove di compressione sui getti di malta duttile e sui getti di betoncino;
  • prove di pull-off di inserti metallici applicati sulla superficie esterna dei tessuti FRP a confinamento;
  • prelievo e prova di trazione, con e senza sovrapposizione, dei tessuti FRP impiegati.

Il metodo non distruttivo ultrasonico consiste nell’esame della velocità di propagazione, dell’energia dispersa e della forma d’onda acquisita dalla sonda ricevente su percorsi di propagazione diretti o superficiali. Con questo test è possibile verificare sia la situazione preringrosso, sia quella post-ringrosso, ciò al fine di verificare la “bontà” dell’intervento di rinforzo eseguito.