Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

I viadotti metallici della nuova strada Sassari-Olbia

4 km di opere su 25 km di strada tipo B in Sardegna: a parità di luce e larghezza, le soluzioni possono essere diverse

I viadotti metallici della nuova strada Sassari-Olbia

Il tema del giunto longitudinale

L’affiancamento di due impalcati da ponte impone l’analisi e l’approfondimento di alcuni aspetti esiziali, connessi in genere anche alla naturale successione costruttiva dei due impalcati affiancati.

Questa tipologia è frequente, difatti, esclusivamente nei raddoppi e negli adeguamenti di assi viari esistenti laddove risulta necessario affiancare nuove opere a opere in esercizio.

L’affiancamento a piccola distanza è, re ipsa, una soluzione poco efficace per i vincoli che impone, come vedremo, alla vita delle opere; tuttavia, è proprio una soluzione talora imposta dalla topologia stessa degli interventi.

In primis, dal punto di vista costruttivo, la creazione di una fessura di ridotta larghezza tra le due solette, laddove l’ampiezza deve essere contenuta in pochi centimetri per non inficiare il corretto comportamento redirettivo delle barriere di contenimento spartitraffico, non è mai facile.

Secondariamente, bisogna verificare che gli spostamenti orizzontali degli impalcati per vento e sisma siano compatibili con la larghezza ridotta del varco; esistono diverse teorie sugli effetti del martellamento di una soletta contro un’altra soletta, ma nessuna teoria riduttiva può eliminare il divieto normativo di contatti di questo tipo.

In ultimo non si può dimenticare che i due impalcati – pur molto simili, se non uguali – vivono una storia di carico indipendente poiché, mentre uno può essere carico, quello parallelo può essere scarico con una freccia elastica massima fino a 21,7 cm nel ponte Cannalzos del Lotto 7 (con luce massima di 100 m) e una freccia elastica massima di 8,6 cm per i viadotti correnti.

In queste situazioni deformative il comportamento dell’unica barriera, in termini di assorbimento dell’urto e capacità di spostamento, non può rispettare le caratteristiche previste in una situazione normale.

Queste inevitabili criticità hanno suggerito l’eliminazione del giunto longitudinale che, a fronte di un costo elevato, avrebbe avuto una vita brevissima proprio per lo slivellamento continuo in esercizio delle sue facce a causa del passaggio dei mezzi. 

L’errore conseguente all’ applicazione di un giunto tra i due impalcati è bene evidente durante le prove di carico laddove un impalcato subisce le deformazioni di progetto misurabili in oltre una decina di centimetri.

L’unica possibile ragione per disporre un tale elemento risiede nell’intento, pur lodevole, di sigillare le percolazioni idriche, ma per minimizzare tale fenomeno è stato sufficiente, nella redazione del progetto di dettaglio, disporre la barriera centrale e quindi la raccolta delle acque in curva in modo adeguato in corrispondenza del ciglio interno basso mentre in retto tale rischio è, ovviamente, precluso dalla pendenza stessa delle falde.