La rete autostradale italiana sfrutta ormai da anni l’innovazione delle corsie di approccio alle porte di esazione automatiche.
Grazie all’ausilio di questo strumento, le stazioni di esazione hanno notevolmente incrementato la loro capacità consentendo un transito veicolare veloce e in grado di limitare la formazione di code legata al tempo di pagamento del pedaggio. Il funzionamento di questa parte di infrastruttura costituisce pertanto un punto fondamentale nel buon funzionamento dei principali nodi della rete viaria nazionale e internazionale.
Il transito dei veicoli sulle corsie di esazione automatiche si differenzia da quello lungo il resto dell’infrastruttura per due fondamentali aspetti, il primo legato alla velocità di percorrenza dei veicoli e il secondo legato invece alla limitata deviazione della traiettoria connessa ad una larghezza della corsia non superiore a 3,10 m. I due aspetti precedentemente citati inducono sulla sovrastruttura delle corsie di esazione automatiche uno stato di elevata sollecitazione che, già dopo limitati periodi di apertura al traffico, è descritto da una tendenza alla deformazione permanente molto elevata.
Le sovrastrutture in opera nei piazzali di esazione
La pavimentazione dei piazzali di esazione è generalmente di tipo flessibile o semirigido. La tipologia di scelta coniuga i vantaggi ottenuti grazie alla semplicità ed alla velocità di messa in opera dei conglomerati bituminosi (cb), alla velocità di manutenzione e al basso costo delle fasi citate rispetto a quelle necessarie alla costruzione di una sovrastruttura in calcestruzzo la cui realizzazione è limitata all’area immediatamente.
Di fondamentale importanza è notare che, come nell’immagine, il piazzale della barriera di esazione può essere interessato nel tempo anche da interventi di manutenzione di tipo puntuale, finalizzati all’eliminazione localizzata delle ormaie mediante rappezzi opportunamente sigillati. Le necessità manutentive appena descritte hanno pertanto definito l’esigenza di individuare un materiale in grado di garantire per le corsie di approccio alle porte di esazione automatiche delle buone performances strutturali e funzionali che, grazie alle proprie caratteristiche prestazionali, riuscisse a limitare il disturbo legato ai numerosi interventi di ripristino necessari all’eliminazione della deformazione permanente, riducendo la capacità della stazione di esazione (anche solo temporaneamente) a causa della chiusura dell’area interessata da manutenzione.