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L’applicazione di uno specifico geocomposito per la manutenzione stradale

Un caso studio inerente lo sviluppo di nuovi materiali che consentono di incrementare l’efficacia degli interventi di ripristino facilitando le procedure operative

L’applicazione di uno specifico geocomposito per la manutenzione stradale

Il geocomposito è inoltre risultato perfettamente solidale allo strato nuovo posato a caldo che scioglie e ingloba la mescola bituminosa e ben ammorsa la matrice litica nella maglia della griglia di rinforzo.

A distanza di oltre tre anni, le zone nelle quali è stato interposto il geocomposito tra strato fresato e nuovo strato di usura, nonostante presentassero maggiore severità di ammaloramento, non mostrano alcun cenno di fessurazione.  

Conclusioni

I geocompositi trovano sempre più impiego nelle operazioni di manutenzione stradale per il rinforzo, l’impermeabilizzazione e la creazione di una barriera alla risalita delle fessure di riflessione dagli strati sottostati verso la superficie.

In generale, essi possono essere applicati a tutta ampiezza tra un nuovo strato di conglomerato bituminoso e la sottostante vecchia pavimentazione, superficie fresata, strato nuovo o di risagomatura in conglomerato bituminoso a seconda delle esigenze di progetto.

La versatilità di utilizzo ne fa uno strumento efficace anche in aree ristrette come in coincidenza dei giunti trasversali e longitudinali o sopra le tracce degli scavi per i sottoservizi per rinforzare le zone di ancoraggio e ostacolare i cedimenti differenziali causati da una stratigrafia non continua e disomogenea.

Per mettere a punto la procedura applicativa di uno specifico geocomposito e vederne la risposta prestazionale sotto un elevato volume di traffico negli anni a seguire, è stato realizzato un campo prova che ha permesso le seguenti conclusioni:

  • il geocomposito è risultato facile da stendere consentendo operazioni veloci e precise;
  • la fascia adesiva di sormonto laterale congiunge efficacemente due strisciate adiacenti di geocomposito permettendo ricoperture solidali a tutta ampiezza;
  • due passaggi di rullo tandem sul geocomposito hanno favorito il buon fissaggio al piano di posa, senza che si siano verificati spostamenti, distacchi, particolari anomalie e ondulazioni né al transito del camion con il conglomerato bituminoso né all’avanzamento della vibrofinitrice;
  • la sovrapposizione di circa 15 cm nelle riprese trasversali, disponendo il lembo finale del primo tratto di geocomposito sopra il secondo tratto (nel senso di marcia della vibrofinitrice), ha evitato il trascinamento e l’apertura delle sovrapposizioni di testa durante l’avanzamento dei mezzi d’opera;
  • nel caso si dovessero coprire delle superficie con dimensioni diverse da quelle del rotolo (10×1 m), il geocomposito può essere facilmente tagliato con un semplice taglierino direttamente in sito;
  • dalle prove eseguite sulle carote estratte è stato possibile confermare le buone prestazioni meccaniche dell’interfaccia rinforzata;
  • a distanza di oltre tre anni, nonostante il geocomposito sia stato applicato nelle zone con più alto livello di severità di ammaloramento, non si riscontra alcun segno di dissesto a differenza di quanto inizia a evidenziarsi nella zona non rinforzata.

Ringraziamenti

L’Autore desidera ringraziare la Valli Zabban SpA per la condivisione delle esperienze e per il supporto tecnico nello svolgimento dei lavori.