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Il degrado indotto da apparati radicali alle superfici stradali

L’utilizzo del georadar per i rilievi e la valutazione dello sviluppo del terreno quale strumento a tutela del manufatto stradale

Il degrado indotto da apparati radicali alle superfici stradali

Il caso studio

Ai fini della verifica del metodo e per la validazione degli algoritmi, si è intrapresa un’attività sperimentale a scala reale. Il setup sperimentale è costituito da un’area in cui è presente un abete il cui tronco ha un diametro pari a 1,10 m. Si è tracciata sulla superficie una griglia a simmetria cilindrica con raggi concentrici variabili da 1,05 m a 2,95 m, per guidare i rilievi con georadar.

Suolo e sottosuolo sono stati opportunamente caratterizzati sotto il profilo fisico. Per il rilievo è stato utilizzato un georadar con antenna bipolare e spettro di emissione centrato sui 600 MHz in configurazione monostatica. I rilievi sono stati georeferenziati in un sistema di riferimento in coordinate cilindriche.

Conclusioni

Benché a scala pilota, il lavoro dimostra l’affidabilità dell’uso di uno strumento come il georadar per la mappatura dell’apparato radicale di alberature ai margini delle strade. Questo risultato può essere efficacemente funzionale alla gestione selviculturale dell’albero ai fini di ridurre e contenere l’estensione delle radici o indirizzarne lo sviluppo in direzioni tali da non indurre interferenze con la pavimentazione.

Questo contributo ha quindi l’ambizione di proporre un metodo operativo la cui validità è dimostrata per concorrere a risolvere l’esigenza concorrente di durabilità della sovrastruttura stradale e di tutela e conservazione del patrimonio paesaggistico che connota scenari di rilievo certo del nostro Paese.

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