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Il degrado indotto da apparati radicali alle superfici stradali

L’utilizzo del georadar per i rilievi e la valutazione dello sviluppo del terreno quale strumento a tutela del manufatto stradale

Il degrado indotto da apparati radicali alle superfici stradali

La tecnologia e la tecnica per il monitoraggio

Con riferimento agli scopi evidenziati, è utile porre in evidenza in estrema sintesi quali siano le principali ed essenziali caratteristiche che deve possedere la tecnologia utilizzata per le indagini e quali esigenze deve soddisfare la tecnica e il metodo di analisi. Ovviamente è opportuno che la tecnologia utilizzata sia di tipo non distruttivo, per non incidere in alcun modo sul piano di rotolamento, sia di uso speditivo nella fase di rilievo, per ridurre ogni interferenza sotto traffico, sia economica nei costi, versatile e utilizzabile dal minor numero di unità di Personale.

Considerato che il georadar può certamente garantire questi requisiti, si è valutato il miglior profilo dello strumento per un’applicazione di questo tipo. A tal proposito si deve sottolineare che per l’individuazione e la ricostruzione geometrica di un apparato radicale, che potenzialmente è dannoso per la sovrastruttura stradale, è indispensabile poter garantire una penetrazione dell’indagine fino a una zona compresa tra 1,5 e 2,0 m di profondità dal piano superficiale.

Nel contempo, è anche necessario poter disporre di un’adeguata risoluzione dello strumento almeno pari a 0,05 m, dimensione dell’apparato radicale tale da poter costituire causa di degrado per la pavimentazione. Tali esigenze, come ben noto, confliggono nella scelta delle frequenze operative delle antenne: infatti, basse frequenze consentono elevate penetrazioni ma basse risoluzioni; alte frequenze, invece, portano a un’elevata risoluzione ma minime penetrazioni.

In questo quadro lo strumento che coglie il miglior compromesso ha una frequenza nominale dello spettro centrata nell’intorno dei 600 MHz, garantendo una risoluzione compresa tra 0,04 e 0,08 m in funzione delle condizioni dei materiali e del suolo e una profondità di rilievo tra 1,50 e 2,50 m. L’utilizzo contestuale di un’antenna a più alta frequenza, per esempio 1,5 GHz, integrata a quella principale, può essere molto favorevole ai fini dell’incremento della risoluzione dell’indagine e nell’individuazione di rami radicali di dimensioni minori.

Considerato inoltre che l’indagine viene effettuata localmente nell’intorno dell’albero, risulta più efficace un georadar con antenne a dipolo che lavori a contatto (ground-coupled) piuttosto che un georadar con antenne a tromba, più utilizzato per le ispezioni stradali a velocità di traffico. Per quanto attiene le modalità di rilievo, è opportuno prevedere un’indagine condotta con simmetria radiale poiché, se è pur vero che l’interesse è quello relativo all’effetto delle radici sulla strada, ai fini della ricostruzione corretta e continua delle geometrie delle radici risulta necessario eseguire i rilievi secondo cerchi concentrici ed eventualmente assi radiali.

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