I pareri contrastanti sui test dei tir a guida autonoma hanno portato a una consultazione pubblica con esperti e cittadini. Anche l’Europa sta ponendo attenzione sul tema
La decisione per la sperimentazione dei tir a guida autonoma si trova a un bivio, per imboccare la strada del futuro oppure proseguire sul percorso attuale.
La domanda è d’obbligo: sulle strade della California ci sarà il test oppure c’è ancora scetticismo e preoccupazione?
La questione è stata discussa già nei mesi scorsi, ma è tornata alla ribalta lo scorso 30 agosto quando il Dipartimento della Motorizzazione della California ha pubblicato una bozza di regolamento che potrebbe consentire i test di veicoli commerciali senza conducente di peso superiore a 10mila libbre a guida autonoma sulle strade pubbliche dello stato.
Un provvedimento che potrebbe portare a un punto di svolta per l’industria dei trasporti, che da anni aspetta l’opportunità di testare i camion autonomi in condizioni reali. I sostenitori della tecnologia affermano che i mezzi pesanti a guida autonoma potrebbero essere più sicuri ed economicamente competitivi rispetto a quelli tradizionali, in parte grazie all’eliminazione dei periodi di riposo obbligatori per i conducenti umani.
La proposta non è stata però accolta con favore da tutti e sta incontrando una forte opposizione. Infatti, lo scorso 31 agosto, l’Assemblea statale della California ha approvato una misura che richiederebbe la presenza di un operatore umano al volante di tutti i camion semi-autonomi. Il disegno di legge, sostenuto da entrambi i principali partiti politici e dal potente sindacato dei Teamsters, attende ora solo la firma del governatore Gavin Newsom.
I principali motivi di questo scetticismo nascono dal caos causato nell’ultimo periodo dalle auto a guida autonoma. Waymo, la società preposta allo sviluppo della guida autonoma di Alphabet (Google), è una delle realtà più consolidate nel settore delle driverless car, ma nonostante rappresenti un’eccellenza è finita sotto l’occhio del ciclone per 22 incidenti tra cui 17 collisioni avvenute con oggetti fermi e con veicoli parcheggiati.
Queste problematiche hanno allarmato l’Nhtsa, l’autorità americana preposta alla sicurezza stradale, che ha aperto un’inchiesta.
E se la preoccupazione cresce per i veicoli leggeri, tende ad aumentare per i tir.
La decisione finale spetterà quindi al governatore Newsom, che da un lato vuole favorire l’innovazione tecnologica, dall’altro deve tener conto delle preoccupazioni sulla sicurezza e sull’impatto occupazionale.
A questo punto si è deciso di affidare l’ultima parola a esperti e cittadini e il Dipartimento della Motorizzazione ha aperto un periodo di consultazione pubblica sulla proposta di regolamento fino al 14 ottobre. Questo potrebbe permettere al Texas di anticipare la California nell’avvio dei test, visto che lo stato intende autorizzarli entro fine anno.
L’accettazione pubblica sarà cruciale per il futuro dei camion autonomi e l’industria dovrà dimostrare standard di sicurezza molto elevati per conquistare la fiducia del pubblico. Anche un singolo incidente grave potrebbe compromettere l’intero progetto. La sfida sarà bilanciare innovazione tecnologica, sicurezza stradale e tutela dell’occupazione in un settore cruciale come quello dei trasporti su gomma.
Se ci spostiamo dalla California all’Europa, non mancano le società che strizzano l’occhio al mercato dei camion “intelligenti”. In Germania la società produttrice di automezzi pesanti, Man, sta già testando dai primi mesi del 2024 camion a guida autonoma e ha coinvolto recentemente anche il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, all’esperimento. In particolare, sulla A9 a nord di Monaco, il ministro ha percorso circa dieci chilometri a bordo di un autoarticolato controllato da computer, da Allershausen fino all’area di servizio Fürholzen-West, mostrandosi entusiasta.
Durante i test, il camion è costantemente monitorato a distanza da dipendenti di un centro di controllo e, se necessario, viene guidato e frenato. Inoltre, c’è sempre un conducente di sicurezza al volante, pronto a intervenire in qualsiasi momento. Daimler Trucks, il più grande produttore di veicoli commerciali , con oltre 35 sedi principali in tutto il mondo e circa 100mila dipendenti, è già attivo in questo campo su autostrade negli Usa da un anno in progetti pilota e prevede di lanciare i nuovi mezzi sul mercato nel 2027 realizzando entro il 2030 tre miliardi di dollari di fatturato e un miliardo di utili lordi.
Anche dalla Svezia la società Scania è pronta a raccogliere ordini per veicoli a guida autonoma da consegnare all’inizio del 2026. Al momento il settore è quello minerario e quindi veicoli che non viaggiano lungo le strade insieme ad altri mezzi e non devono rispettare le norme del codice. Il primo modello che sarà introdotto sul mercato sarà un ribaltabile da 40 tonnellate, che sarà seguito a stretto giro dalla versione da 50 tonnellate.
I nuovi veicoli saranno introdotti inizialmente in Australia e subito dopo in Sudamerica e Scania sottolinea come la guida autonoma rappresenta non soltanto una conquista tecnologica e uno strumento per conquistare maggiore sicurezza e produttività dei veicoli, ma facilita l’introduzione dell’elettromobilità.
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