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Tav Torino-Lione, un appalto tecnologico importante nel 2024 dopo gli ultimi scavi di settembre

A settembre saranno appaltati i lavori per realizzare l’ultimo lotto di scavi del tunnel della Torino-Lione sul lato italiano. Le opere di ingegneria saranno avviate e si andrà alla gara più tecnologica, per l’equipaggiamento tecnologico, del valore di circa 3 miliardi. Telt, la società italo-francese che gestirà l’infrastruttura per i prossimi 99 anni, ha incontrato a Bruxelles 86 imprese del settore, per presentare i lavori e condividere le informazioni.

«Abbiamo proposto alle aziende il modello che vogliamo realizzare spiega Mario Virano, direttore generale di Telt. Sono interventi che saranno assegnati entro il 2024 ma che vedranno iniziare nel 2026, in linea con il completamento progressivo degli scavi, con la messa in funzione nel 2033».

Spiega Virano, «la tecnologia si evolve, chiederemo alle imprese di mettere in campo un piano di manutenzione che preveda anche l’aggiornamento tecnologico dell’infrastruttura, serve lavorare guardando al medio e lungo termine per garantire la qualità e la funzionalità dell’opera per un po’ di anni».

Con l’incontro a Bruxelles è stato fatto il punto sulle tratte nazionali dell’opera con la coordinatrice per la Commissione europea del corridoio mediterraneo delle Ten-T, Iveta Radicova. «Stiamo cercando di concordare con il governo francese affinché continui a preparare gli studi preliminari così che le procedure non subiscano interruzioni» ha chiarito in relazione alla scelta del tracciato della tratta francese della Torino-Lione, un lavoro che l’Italia dal canto suo ha già fatto. «L’Ue – ha aggiunto – è disponibile a cofinanziare gli studi, così da permettere alla Francia di essere pronta in tempo. Questo è il nostro obiettivo».

Telt sta potenziando una divisione ferroviaria specializzata, di ingegneri e i tecnici impiegati, per il supporto e la gestione della parte dei lavori relativi all’attrezzaggio delle due gallerie. Per attrezzare le gallerie di transito sono previsti 140 chilometri di binari e catenarie, due centri di comando e controllo alle estremità dell’infrastruttura per monitorare 24 ore su 24 il transito dei convogli, con un sistema di 900 telecamere e sensori installati lungo il tracciato e tre sottostazioni elettriche indipendenti per garantire la trazione dei convogli.

Il treno “cantiere” partirà nel 2026 dal lato francese del tunnel di base per attrezzare le gallerie. L’opera nel complesso vale 8,6 miliardi, per un totale di 65 chilometri tra Francia (Saint-Jean-de-Maurienne) e Italia (Susa), di cui 57,5 di tunnel di base a doppia canna.