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Rete Tern: la messa a norma dei tunnel e gallerie stradali italiani rallentata. Scadenza 2025

La totale sicurezza dei tunnel Tern, con lunghezza oltre 500 metri, rischia di non essere completata entro la scadenza del 2025. Le prescrizioni meno rispettate riguardano la presenza di sistemi di drenaggio, di punti di emergenza e di impianti antincendio

Solo l’1% delle 416 gallerie italiane della rete Tern, è stato reso conforme ai requisiti minimi di sicurezza recepiti nel nostro ordinamento nel 2006. La messa a norma dei tunnel italiani del Trans european road network (Tern), ossia la rete stradale d’interesse comune per i collegamenti tra le nazioni dell’Ue per legge, prevede che l’iter venga concluso per gran parte delle gallerie entro il 2025. Un traguardo lontano per il complesso delle gallerie della rete italiana Tern (9.432 km), lunghe più di 500 metri, e per questo sottoposte alle prescrizioni di sicurezza del Dlgs 264 del 2006 che ha recepito la direttiva 2004/54/Ce.

Al 2020 le gallerie italiane a norma erano all’incirca il 18% (73 gallerie su 406). Ora, i dati, che si fermano a giugno 2022, registrano un 19% circa di tunnel della rete Tern conforme alle norme di sicurezza (81 gallerie su 416), cui va aggiunta un’ulteriore quota, pari al 19% delle gallerie aperte al traffico (in tutto 81). Per questi 81 tunnel i gestori hanno dichiarato di aver concluso i lavori necessari per mettersi in regola, senza, però, ottenere l’autorizzazione per la messa in servizio, atto con cui si conclude tutto l’iter di adeguamento.

Le informazioni nascono dal confronto di due dossier. Il rapporto annuale, predisposto dalla Commissione permanente per le gallerie dell’Ansfisa e trasmesso dal ministero delle Infrastrutture alla Camera .

Il confronto è stato fatto sul precedente rapporto, del gennaio 2021, aggiornato al 31 dicembre 2020, elaborato dopo l’apertura della procedura di infrazione, avviata a ottobre 2019 contro l’Italia, con la lettera di costituzione in mora per il mancato rispetto delle norme comunitarie.

Per l’adeguamento entro il 2025i gestori dei tunnel non a norma (Anas e società concessionarie) hanno l’obbligo di seguire un cronoprogramma con nuove scadenze, introducendo anche un’inedita disciplina sanzionatoria per le inadempienze.

Con le recenti modifiche, ai gestori si è dato tempo fino al 31 dicembre 2025 (30 giugno 2027 per le gallerie stradali oggetto dell’estensione della rete Ten-T) per eseguire tutti i lavori di adeguamento e richiedere la messa in servizio. Sempre nel 2021, la Commissione permanente per le gallerie fino ad allora insediata presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici è stata incardinata presso la neonata Ansfisa, anche con l’obiettivo di intensificare l’attività ispettiva.

Le gallerie della rete Tern italiana (dati aggiornati al 30 giugno 2022) sono 465, di cui 416 aperte al traffico e 49 in progettazione. Le non conformi sono 335; quelle a norma 81. Tra quelle non conformi ve ne sono 81 che sono in una sorta di limbo. Si tratta dei tunnel per i quali i gestori hanno presentato una dichiarazione (ai sensi del Dpr 445 del 2000) per comunicare il completamento dei lavori di adeguamento e il positivo perfezionamento dei relativi collaudi, ma sono in attesa di formalizzazione dell’istanza di autorizzazione alla messa in servizio. «Per queste gallerie – viene precisato nel rapporto – si riscontrano ritardi da parte dei gestori nella produzione della documentazione, in forma completa e coerente con le disposizioni del decreto legislativo, ai fini dell’adozione dei provvedimenti della Commissione».

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