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Rete Anas: nel 2022 gestiti oltre 160.000 eventi sulle strade

Si tratta dello 0,36% in più rispetto al 2021

Un monitoraggio costante e continuo di tutta la rete. È questa una delle mission essenziali di Anas, la società del Gruppo FS Italiane, che con 32.000 km di strade e autostrade, più di 2 mila gallerie e oltre 18 mila ponti e viadotti, fornisce un servizio fondamentale per la mobilità del Paese, anche in quei territori più impervi e periferici.

Le strade Anas sono percorse ogni giorno da 8 milioni di persone e servono circa la metà degli 8 mila comuni italiani.

  Gli esperti e tecnici dell’Azienda ogni giorno analizzano gli eventi che accadono con una doppia finalità: valutare la qualità della sicurezza della rete stradale con l’obiettivo di indirizzare gli investimenti per la manutenzione ricorrente e programmata dell’infrastruttura in gestione, nonché osservare i comportamenti di guida degli automobilisti.

Tra gli eventi gestiti si evidenzia in particolare l’analisi delle condizioni meteorologiche: nel 2022 circa l’86% degli incidenti si è verificato con condizioni meteorologiche buone. 

Inoltre, l’attività ha interessato anche il monitoraggio degli eventi caratterizzati da eccezionali precipitazioni impattanti sulla rete stradale, tra i quali gli allagamenti (-27% rispetto al 2021) e le frane (-33% rispetto al 2021).

Nel corso del 2022 si è aggiunto uno specifico studio delle tratte maggiormente interessate da fenomeni nebbiosi che consente di individuare eventuali criticità che impattano sulla viabilità e forniscono utile supporto alle funzioni aziendali interessate dalle attività di pianificazione degli interventi di manutenzione, potenziamento o implementazione della segnaletica stradale.

Fondamentale è anche il monitoraggio degli incendi nel corso del periodo estivo: un’operazione che consente di rilevare, attraverso i dati acquisiti dal sistema informatico Road Management Tool (RMT), di capire quando sono ricorrenti e predisporre azioni di prevenzione.
 
Il sistema di raccolta e analisi dei dati gestito da Anas è in linea con gli “Indirizzi Generali e linee Guida di Attuazione” del Piano Nazionale Sicurezza Stradale (PNSS) 2030, che prevedono la creazione di un database all’interno dell’Osservatorio Nazionale della Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a cui contribuiscono tutti i gestori delle arterie stradali.

Il PNSS punta ad approfondire le modalità di interazione guidatore-strada, allo scopo di riconoscere ed eliminare le condizioni latenti che sono all’origine della maggior parte degli incidenti.
Il traguardo primario è lo sfidante obiettivo di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia alle performance dei più avanzati paesi europei. Con un altro target all’orizzonte successivo, la Vision Zero entro il 2050. L’obiettivo è contenuto anche nel piano d’azione strategico della Commissione sulla sicurezza stradale dell’Unione europea ed è uno stimolo importante a fare sempre meglio per accrescere la sicurezza, puntando sull’innovazione tecnologica. 

Importante anche conoscere il comportamento e il pensiero degli automobilisti. Una ricerca sugli stili di guida degli utenti, commissionata da Anas (Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA Research – Centro Statistica Aziendale – con interviste su un campione di oltre 3mila persone e con circa 5mila osservazioni dirette su strada – ha infatti rilevato che gli automobilisti italiani attribuiscono alle condotte altrui i pericoli che causano incidenti o situazioni potenzialmente a rischio. Una percezione di sé e dei propri comportamenti decisamente indulgente e il dito puntato contro gli altri. 

Lo studio, giunto alla seconda edizione, rileva inoltre che per quanto riguarda il rispetto delle regole del codice della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra un punteggio compreso tra l’8 e l’8,8. Decisamente meno clementi quando si esprime un giudizio sugli altri: qui la percezione raccoglie consensi che vanno da 5 a 5,9. Questa forma di distorsione percettiva, nota come self serving bias, si accentua in modo particolare nel contesto della guida, investendo il giudizio sulla totalità dei comportamenti.

La ricerca ha rilevato altri cattivi comportamenti, come il mancato uso delle frecce. Dalle osservazioni dirette su strada emerge, infatti, come il 54,1% dei conducenti non utilizzi gli indicatori di segnalazione per il cambio di corsia in fase di sorpasso.

Mancato rispetto delle norme del codice della strada anche per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di ritenuta per bambini: il 41,7% non li utilizza sul lato anteriore della vettura, dato che peggiora se riferito al sedile posteriore dove la percentuale di chi non ne fa uso sale al 48,4%.

Infine, il 10,3% dei conducenti usa impropriamente il telefono cellulare e l’11,4% non indossa la cintura di sicurezza, dato che aumenta vertiginosamente per i passeggeri sul sedile posteriore (75,7%). Non va meglio su altri fronti: su oltre 357.000 veicoli monitorati, è stato rilevato il superamento del limite di velocità nel 9,6% dei casi; il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza nel 77,7%. 
 
In questo contesto, la Sala Situazioni nazionale (SAS) e il network di Sale Operative Compartimentali (SOC) di Anas forniscono un supporto essenziale, non solo al personale d’esercizio nella gestione degli eventi stradali e nei contesti operativi emergenziali, ma a tutta la filiera consentendo una tempestività d’intervento e il monitoraggio costante della sicurezza di coloro che si mettono in viaggio.

Nel corso del 2022 sono stati gestiti dalle SOC, complessivamente, oltre 160.000 eventi (lo 0,36% in più rispetto al 2021, per lo più occorsi nei mesi invernali (gennaio 2022 il mese in cui ne sono accaduti di più con quasi 16.000).

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