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Misurato il nuovo record di anidride carbonica nell’atmosfera. “Mai così alto da milioni di anni”

Gli investimenti sulle rinnovabili galoppano, ma questo non basta a frenare le emissioni di CO2. Il gas serra tocca ormai le 424 parti per milione: il 50% in più rispetto all’inizio dell’era industriale secondo la Noaa

C’è un record buono e uno cattivo. Quello buono è che mai come nel 2023 il mondo ha investito in energie rinnovabili. Secondo la Iea (Agenzia internazionale per l’energia) i nuovi impianti solari ed eolici raggiungeranno quest’anno i 440 gigawatt, un terzo in più rispetto al 2022, complici i prezzi alti dei combustibili fossili.

Il totale nel mondo raggiungerà i 4.500 gigawatt: l’equivalente della produzione statunitense e cinese. Il record cattivo è che nonostante la crescita delle rinnovabili, le emissioni di anidride carbonica continuano inesorabilmente ad aumentare. A maggio la Terra ha raggiunto un nuovo record, misurato dallo storico osservatorio di Mauna Loa alle Hawaii, a oltre 3.000 metri, che registra la progressione dei gas serra dagli anni ’50.

La CO2 nell’atmosfera occupa ormai 423 parti per milione, fanno sapere la Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) e l’Istituto di oceanografia Scripps, negli Stati Uniti. “Va avanti la costante progressione in territori inesplorati da milioni di anni” spiega il comunicato diffuso ieri. Tra 4 e 5 milioni di anni fa, secondo le ricostruzioni, la temperatura media sulla Terra era più alta di 3,9 gradi rispetto a oggi e il livello del mare superava l’attuale di un valore variabile tra 5 e 25 metri.

L’incremento di CO2 rispetto a maggio del 2022 è stato di 3 parti per milione: “Il quarto incremento di sempre” precisa la Noaa. “I livelli di anidride carbonica oggi sono del 50% più alti rispetto all’inizio dell’era industriale”. Per l’amministratore dell’agenzia Rick Spinrad si tratta “del risultato diretto dell’attività umana”, che si tradurrà in “ondate di calore, siccità, alluvioni, incendi e uragani, come ne vediamo ormai ogni anno attorno a noi”.

Le misure dell’anidride carbonica vengono pubblicate a maggio perché è il mese in cui il gas serra raggiunge il picco nell’emisfero nord: alla fine dell’inverno si fa sentire l’effetto degli alberi che, privi di foglie, non purificano l’aria.

La curva in ripida salita che registra i valori del gas serra si chiama “curva di Keeling” dal nome del chimico David Keeling che ha iniziato le misurazioni nel 1958 (allora il valore era 317 parti per milione). Oggi il programma di rilevamenti viene proseguito dal figlio, il geochimico Ralph. “Quel che vorremmo vedere è almeno un appiattimento della curva” ha spiegato.

“Sembra invece che tutto quel che abbiamo realizzato per mitigare le emissioni non sia sufficiente. Abbiamo ancora molta strada da fare”. La crescita delle rinnovabili, sia pur da record, non ha raggiunto la forza di bilanciare l’aumento dei gas serra.