Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Il DL carburanti è legge

Il Senato approva, ok a prezzi trasparenti

Via libera definitivo al decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. L’aula del Senato l’ha approvato per alzata di mano (quindi senza indicazione dei voti). In prima lettura alla Camera, il governo pose la fiducia sul provvedimento, confermata il 20 febbraio scorso. 

Il decreto – varato il 14 gennaio e frutto dei rincari di inizio anno, in coincidenza con l’aumento delle accise su benzina e diesel – fu al centro di polemiche e proteste. Da qui le ‘correzioni’ introdotte dal governo: resta l’obbligo di esporre i cartelli con il prezzo medio accanto a quello praticato ma si riducono le sanzioni per chi viola le norme. Se ne parla ampiamente in una agenzia Ansa.

Secondo quanto si legge, tra le novità la app per conoscere i prezzi, a disposizione degli automobilisti (per la realizzazione previsti 500 mila euro per il 2023 e 100 mila euro per il 2024). Complessivamente si tratta di modifiche che ricalcano l’accordo raggiunto tra governo e gestori, ma a sorpresa, sulle sanzioni il taglio effettivo è risultato più basso di quello annunciato con alcuni scontenti.

Nel dettaglio, il testo approvato conferma l’obbligo, per i distributori, di esporre i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati. La misura, che ha suscitato perplessità dell’Antitrust, dispone in particolare l’esposizione negli impianti presenti sulla rete non autostradale, del prezzo medio regionale e, in autostrada, del prezzo medio nazionale praticato sulla rete. Valori calcolati dal ministero delle Imprese sulla base delle comunicazioni ricevute da tutti gli esercenti.

Riguardo alle sanzioni, sono previste multe tra i 200 e i 2000 euro per la violazione degli obblighi di esposizione o aggiornamento settimanale dei prezzi e una griglia di giornate di sospensione dell’attività.

Il decreto inoltre rafforza i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi (il cosiddetto ‘Mister prezzi’) che dovrà fare una relazione trimestrale sui prezzi per verificare e prevenire comportamenti scorretti e deciderà la convocazione della Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi, istituita dal decreto stesso.