Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Cemento sostenibile: arricchirlo con bicarbonato può assorbire le emissioni di CO2

Uno studio dell’Istituto di Tecnologia del Massachussetts potrebbe aprire la strada ad un nuovo di tipo di costruzioni

È stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, la Pnas Nexus, lo scorso 28 marzo 2023, il risultato di uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di tecnologia del Massachussetts che potrebbe portare alla produzione di un cemento sostenibile. A riportarlo è un’agenzia Ansa.

Il team di studiosi ha infatti scoperto che arricchire di bicarbonato il cemento porta alla creazione al suo interno di una vera e propria trappola per la CO2 in eccesso. Tutto ciò sarebbe reso possibile da un processo chimico detto di carbonatazione.

Per capire l’importanza di questa scoperta, occorre però fare un passo indietro e considerare che il cemento, ingrediente fondamentale del calcestruzzo che si ottiene mescolando una polvere di silicati a cui aggiungere sabbia, ghiaia e acqua, ha una filiera responsabile di un’enorme quantità di emissioni di gas serra: da sola produce circa l’8% delle emissioni globali di CO2.

Ridurre anche di pochi punti percentuali le emissioni in qualsiasi punto del processo, che sia l’estrazione dei materiali, la messa in opera o la produzione chimica, può avere un grande impatto per la sostenibilità.

La reazione tenuta sotto controllo e analizzata nel dettaglio dai ricercatori è la cosiddetta carbonatazione, reazione chiave di tutto il processo chimico che porta alla produzione di cemento perché a seconda di come avviene può influenzare la stabilità del prodotto. Con essa, infatti, il cemento sottrae CO2: i composti idrati nel cemento (principalmente idrossido di calcio e silicati di calcio e alluminio) reagiscono con il CO2 nell’aria per formare carbonati.
La scoperta è avvenuta inserendo un quantitativo di semplice bicarbonato nella fase iniziale (e non in fase avanzata).

Tutto ciò non compromette l’integrità strutturale del materiale, pur consentendo di arrivare ad incorporare quantità significative di CO2 (fino al 15% in peso) nella matrice cementante. Fatta in questo modo, la carbonatazione fornisce quindi una via per ridurre l’impronta ambientale dei materiali cementizi attraverso l’assorbimento e lo stoccaggio a lungo termine della CO2.


Rimuovere dall’aria miliardi di tonnellate di anidride carbonica è l’obiettivo che l’Unione Europea, gli Stati Uniti e altri paesi si sono prefissati di raggiungere entro il 2050 e questa scoperta potrebbe contribuire a superare la sfida climatica.