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Atlantia cambia nome e diventa Mundys

L’obiettivo è proseguire nella crescita e nella modernizzazione del gruppo, investendo in infrastrutture sostenibili, innovazione tecnologica e servizi di qualità per chi viaggia.

Diventare entro i prossimi cinque anni il primo gruppo mondiale del settore infrastrutturale (in primis aeroporti e reti autostradali), investendo in innovazione tecnologica, sostenibilità e qualità dei servizi per chi viaggia.

Con questo obiettivo Atlantia, holding della famiglia Benetton attiva nel settore delle infrastrutture autostradali, aeroportuali e dei servizi legati alla mobilità, ha lasciato il passo a Mundys, nuova realtà che si presenta con un rinnovato assetto azionario, un nuovo management e nuove linee guida di sviluppo.

La novità è stata presentata a Milano, dove Giampiero Massolo (presidente di Mundys), Alessandro Benetton (presidente di Edizione e vicepresidente di Mundys) ed Enrico Laghi (ceo di Edizione) hanno riunito per la prima volta i vertici delle principali asset companies del gruppo, tra le quali figurano Abertis, Elizabeth River Crossing, Telepass, Aéroports de la Côte d’Azur, grupo Costanera, Aeroporti di Roma e Yunex Traffic.

Per Alessandro Benetton la nascita della nuova realtà rappresenta la conclusione di un anno di lavoro nel quale è stato portato avanti un profondo cambiamento e una forte discontinuità dei valori e del business. Dall’altro lato, ha proseguito, “è l’avvio di un nuovo capitolo della nostra storia imprenditoriale, che vogliamo scrivere con i nuovi partner di Blackstone e le nuove professionalità che si sono unite al gruppo, apportando valore aggiunto sul fronte dello sviluppo internazionale, dell’innovazione e della crescita sostenibile”.

Mentre Giampiero Massolo, ha evidenziato come “oggi un viaggiatore può partire dall’aeroporto di Fiumicino, atterrare a Nizza, viaggiare in auto da Parigi verso il nord della Francia, dirigersi verso il Regno Unito attraversando il tunnel sotto La Manica, guidare per le strade di Londra, ritornare e pagare il parcheggio con Telepass. Durante il suo viaggio, troverà un’infrastruttura o un servizio di Mundys al suo fianco”. Guardando al futuro, per Massolo l’obiettivo è adesso di completare la trasformazione del gruppo in un operatore mondiale di mobilità integrata e sostenibile, in grado di gestire non solo le infrastrutture, ma tutte le diverse fasi di viaggio delle persone e dei passeggeri, con tecnologie e servizi efficienti e di qualità, riducendo inoltre le emissioni dirette e indirette.

Nell’ambito di questa nuova strategia di crescita, ha proseguito Massolo, le asset companies del gruppo saranno chiamate a svolgere un ruolo fondamentale. A questo proposito, Massolo ha citato, tra gli altri, Aeroporti di Roma come “un’opportunità fondamentale per il Paese”; Abertis che “sarà la piattaforma per la crescita globale del gruppo nel settore autostradale”; Telepass che “già oggi si è trasformata in una fintech fortemente avanzata, che mette a disposizione dei suoi 7,5 milioni di clienti un’ampia gamma di servizi di mobilità, dalla stipula di un’assicurazione all’acquisto dello Skipass”.

Oggi Mundys (che conta 23mila dipendenti, di cui 6mila solo in Italia) è presente in 24 Paesi. Ogni anno sulle reti del gruppo vengono effettuati oltre 3 miliardi di transiti di automezzi leggeri e pesanti, mentre gli aeroporti italiani (Fiumicino e Ciampino) e francesi (Nizza, Cannes e Saint Tropez) ospitano 60 milioni di passeggeri e ulteriori 7 milioni di persone usano i servizi di mobilità di Telepass. È inoltre presente in più di 600 grandi città (tra cui Londra, Miami, Singapore, Bogotà) con piattaforme di mobilità urbana per lo snellimento del traffico e la riduzione delle emissioni.