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Un occhio allo smartphone e uno alla strada

(come riportato da Carlo Argeni per “Le strade dell’informazione”)

L’utilizzo del telefonino quando si è al volante comporta distrazioni e sanzioni amministrative.

Smartphone e sicurezza stradale non sembrano proprio volerne sapere di andare d’accordo, di trovare un punto di incontro. La situazione peggiora quando al telefonino si combina l’utilizzo compulsivo dei social network. Guidare e sbirciare video e post non è il massimo in termini di sicurezza stradale.

Un sondaggio che ha interessato un campione di 509 australiani, di età compresa tra i 17 e gli 88 anni, ha evidenziato che, in pratica, hanno scrutato il cellulare il 16% del tempo dedicato alla guida. Un occhio al telefono, quindi, e uno alla strada.

A questo si sommi il suo uso, sempre più frequente, come strumento di scrittura o macchina fotografica. L’evergreen negativo resta, comunque, il selfie e il messaggino digitato mentre si è impegnati nel traffico. Per comprendere la pericolosità di questo censurabile comportamento basta rammentare che dare una occhiatina al telefonino alla velocità di 100 km/h equivale a percorrere quattrocento metri al buio.

Nel 2020 (anno interessato dai provvedimenti legati all’emergenza sanitaria che, come noto, hanno ridotto i volumi di traffico), stando al Rapporto annuale Istat-Aci, nel nostro Paese sono stati 23.802 i sinistri avvenuti a causa della distrazione. Uno studio della Virginia Tech Transportation Institute ha evidenziato che comporre un numero di telefono aumenta di 12,2 volte il rischio di incidente; scrivere sms, di 6,1 volte.

L’utilizzo dello smartphone alla guida è disciplinato dall’articolo 173 del Codice della Strada. La sanzione parte da un minimo di 165 euro a un massimo di 660 euro e comporta la perdita di cinque punti. In caso di una nuova violazione entro due anni dalla prima si può essere soggetti alla sospensione della patente da uno a tre mesi.

La Corte di Cassazione, sentenza n. 23331/2020, ha precisato che la prevista sanzione amministrativa può essere contestata all’automobilista impegnato in una telefonata mentre è fermo al semaforo. L’arresto del veicolo per esigenze legate alla circolazione, hanno chiarito gli Ermellini, non esime dal divieto di usare apparecchi elettronici.