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Sulla linea ferrovia Adriatica ancora binario unico tra Puglia e Molise

La Corte dei conti ha aperto un fascicolo sul raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, sono solamente 32 chilometri, una strozzatura rilevante della linea ferroviaria Adriatica che si punta a velocizzare. Un binario unico, l’unico rimasto sull’intera tratta, che allunga di una ora i tempi di percorrenza tra Lecce da Bologna.

Non un solo chilometro realizzato in 21 anni, dall’approvazione del Cipe del 2001, solo progetti incompleti. La Corte dei conti ha deciso di non affiancare il doppio binario alla linea esistente nei 25 chilometri del tratto tra Termoli e Ripalta ha determinato «un incremento di 150 milioni di euro sul costo complessivo», 6 milioni di euro in più per ognuno dei 25 chilometri.

Nel 2017, dopo 14 anni dall’avvio della progettazione l’intervento è stato suddiviso in due lotti in virtù delle soluzioni progettuali alternative proposte nel corso degli anni e dei rilevanti contenziosi. Tra le soluzioni studiate come il potenziamento in affiancamento alla linea esistente, o in affiancamento al tratto dell’Autostrada A14 o con attraversamento della vallata del Biferno, si è scelta questa ultima soluzione sulla spinta degli ambientalisti che hanno fin da subito sostenuto il maggior impatto ambientale con conseguente ritardo nella progettazione e aumento dei costi.

La realizzazione del primo lotto Ripalta-Lesina è prevista per il secondo semestre 2025, quella del lotto Termoli-Ripalta è programmata per il secondo semestre 2028. I finanziamenti non sono mai mancati, e la Corte dei conti rileva le criticità «abbiano condizionato lo stato di realizzazione degli interventi che, nonostante la disponibilità di tutte le risorse finanziarie nazionali ed europee necessarie (700 milioni, di cui 22,47 derivanti dal Pnrr), dal 2003 hanno visto avviarsi la sola fase progettuale, non ancora conclusa».

Quindi la Corte dei conti formula raccomandazioni per accelerare il processo di autorizzazione e realizzazione dell’opera e per assicurare il completo utilizzo delle risorse disponibili, rispettando le tempistiche stringenti del Pnrr. Si pone in evidenza la necessità che studi e indagini preliminari siano «particolarmente accurati, per ridurre successive revisioni con conseguente aumento dei costi, e per evitare che l’allungamento dei tempi di realizzazione renda le opere inadeguate rispetto alle esigenze dell’utenza. Insomma avverte: nel 2028, a 25 anni dal finanziamento, quei 32 chilometri di binari vanno raddoppiati.

Vera Fiorani, amministratrice di Rfi, lo spera: «Con il completamento del raddoppio di binario tra Termoli e Lesina, opera strategica per la mobilità del Paese, si passerà dagli attuali 80 treni al giorno a circa 200. L’intervento consentirà di aumentare anche il traffico merci e di accorciare ulteriormente le distanze tra il Nord e il Sud del Paese. I lavori per il lotto Ripalta-Lesina partiranno verso metà luglio. Il lotto si concluderà nel 2025. Per il lotto Termoli-Ripalta siamo in attesa delle indicazioni del Tar in merito all’interdittiva antimafia nei riguardi di un’azienda che si è aggiudicata l’appalto. Il Tribunale ha nominato un Commissario e siamo in attesa di conoscere le valutazioni di merito per poter procedere eventualmente con la stipula del contratto e la consegna delle prestazioni. Se ci saranno le condizioni contiamo di ultimare l’opera entro il 2027».

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