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Protocollo Mims-Mur per migliorare impegno transizione ecologica

(Come riportato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili)

Cooperazione congiunta tra i due ministeri per favorire la transizione del comparto della mobilità e delle infrastrutture verso gli obiettivi europei del Green Deal europeo e dell’Agenda 2030 dell’Onu

Individuare le migliori soluzioni innovative e tecnologiche per le infrastrutture e i sistemi di mobilità. È questo l’obiettivo di un protocollo d’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) per accelerare la transizione ecologica e digitale che prevede una cooperazione congiunta in ricerca e formazione universitaria, dottorale e professionalizzante per favorire la transizione del comparto della mobilità e delle infrastrutture verso gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e di decarbonizzazione al 2050, in linea con il Green Deal europeo e l’Agenda 2030 dell’Onu. A firmarlo i ministri dei rispettivi dicasteri, Enrico Giovannini e Maria Cristina Messa, come si legge in una nota del Mims. 

”Per accelerare il cambio di paradigma verso lo sviluppo sostenibile nei settori delle infrastrutture e della mobilità, e in particolare per vincere la grande sfida incorporata nel pacchetto europeo ‘Fit for 55’ – ha dichiarato Giovannini – è essenziale il contributo della ricerca per individuare le soluzioni tecnologiche più innovative.

La collaborazione tra Mims e Mur – prosegue – deve essere potenziata per agevolare la transizione ecologica e digitale soprattutto con la formazione di professionalità in grado indirizzarla e gestirla in modo efficace nei prossimi anni”. 

“Per affrontare le sfide della sostenibilità il contributo delle competenze e della ricerca – ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca Messa – è fondamentale, in particolare nella scoperta di soluzioni tecnologiche innovative che consentano all’Italia di essere sempre più competitiva senza incidere negativamente sull’ambiente.

In tutte le azioni del Pnrr sulla ricerca gestite dal Mur il vincolo di contribuire, per contenuti e risorse, alla transizione ecologica, è trasversale e tutti i progetti devono prevedere quote orientate in tal senso. Solo lavorando insieme e facendo sistema raggiungeremo gli obiettivi fissati” ha concluso. 

Le attività di ricerca sono volte a sviluppare soluzioni e innovazioni tecnologiche per accelerare e rendere equa la transizione verso le carbon neutral cities, abbattere le emissioni inquinanti della mobilità urbana, del trasporto pubblico locale e della logistica, garantire il superamento dei mezzi a combustione interna della mobilità di persone e merci attraverso l’uso di batterie innovative.

Altri ambiti di ricerca e collaborazione tra i due Ministeri sono finalizzati ad abbattere i costi di produzione, trasporto e distribuzione di carburanti energetici alternativi, come l’idrogeno e i combustibili sintetici, sperimentare sistemi di ricarica dinamica nelle reti stradali e autostradali, integrare sistemi di produzione, stoccaggio e conversione di energia a basse emissioni sul ciclo di vita di grandi infrastrutture come i porti e gli aeroporti. 

Per migliorare la sicurezza e la sostenibilità delle infrastrutture, inoltre, i settori di ricerca indicati nel Protocollo riguardano la progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate di monitoraggio, come sensori, satelliti e sistemi digitali innovativi, la sperimentazione di metodologie per la costruzione e l’adattamento degli edifici esistenti al modelli degli Zero Emission Building anche per l’auto-produzione di energia, la conversione elettrica sostenibile del riscaldamento residenziale e dei distretti industriali, lo sviluppo di nuovi materiali, in particolare biomateriali.

La collaborazione tra i due ministeri per le attività di ricerca e formazione è finalizzata anche ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici e ad abbattere le dispersioni, a sviluppare progetti di riconversione industriale verso l’efficienza energetica nei settori dove i processi di trasformazione sono già in atto, come quello degli idrocarburi e dell’automotive.